di Erika Noschese
Nessun segnale, mai un gesto che avrebbe potuto far presagire un epilogo simile. La comunità di Montecorvino Rovella è sotto choc, incredula rispetto a quanto accaduto. In una calda mattinata di agosto si consuma l’ennesimo femminicidio. L’uomo che dice di amare la sua donna le toglie la vita. Tante, forse troppe le ipotesi alla base di questo gesto estremo. Una lettera, un messaggio disperato e due famiglie che, all’improvviso, fanno i conti con il dolore. Un dolore che nessun familiare dovrebbe mai provare. Christian Persico, 36 anni, muratore, ha ucciso la sua ex compagna Assunta Sgarbini, 47 anni, per tutti conosciuta come Tina. Una coppia apparentemente serena, felice. All’improvviso, pare per scelta di lei, questa storia giunge al termine. Un dolore troppo forte da sopportare per lui che ha provato a riconquistarla in tutti modi. Almeno fino a ieri mattina, quando, al termine di una lite, l’avrebbe strangolata. A lanciare l’allarme la famiglia del trentaseienne, entrambi del posto, dopo aver rinvenuto un biglietto. Una lettera di addio e un messaggio di scuse per quel crimine commesso. Poche e frammentate le informazioni rispetto alla lettera: in paese si parla di un tradimento da parte di lei, mai superato da lui. Motivazioni che non giustificano in alcun modo quell’ennesimo femminicidio che squarcia la pace e la serenità di un’intera comunità pronta a dedicarsi ad un giorno di festa. Tina, 46 anni, aveva tre figli di 26, 24 e una ragazzina di 17 anni, prossima alla maggiore età, avuti da una precedente relazione. La figlia ieri mattina era in vacanza con il papà quando è stata raggiunta dalla terribile notizia, mentre l’altra ragazza si era da poco trasferita in Svizzera con il fidanzato. Il primogenito, ormai divenuto uomo di casa, era stato in piazza fino alle tre del mattino circa per godersi questo giorno di festa che caratterizza il paese. Per Christian, stando a quanto raccontato fino ad ora, il primo amore. Con Tina aveva scoperto l’amore, la gioia di una vita condivisa. E infatti nonostante la fine della storia i suoi social raccontavano anche questo amore, con foto insieme. In occasione del compleanno di Tina un breve ma intenso messaggio, parla di lei come del “pilastro della sua vita”. Lei invece, attraverso i suoi canali, racconta un dolore, un amore spezzato. Subito dopo aver ritrovato il bigliettino la famiglia prova a mettersi in contatto con l’ormai ex coppia. Da parte di entrambi nessun segnale. Così la corsa verso la stazione dei Carabinieri di via Lucania. Immediatamente partono le ricerche. Il corpo di Tina riverso a terra, nessuna traccia di sangue e questo avvalora l’ipotesi dello strangolamento. Parallelamente, partono le ricerche per rintracciare l’omicida: squadre dei vigili del fuoco, elicotteri che sorvolano le montagne, l’unità cinofila partenopea. Il forte mal tempo che si è abbattuto sul territorio non aiutano ma le ricerche proseguono fino alle 20 circa quando Christian Persico, con il volto tumefatto, è seduto su un muretto vicino la sua abitazione, in attesa di una pattuglia dei carabinieri. E lui non sfugge: arrivati sul posto lui stende le mani per farsi ammanettare. Secondo quanto emerso fino ad ora, l’uomo ieri mattina verso le 11 circa era al bar in località San Pietro, a fare colazione. Ad un certo punto, si sarebbe allarmata a causa dell’attività delle forze dell’ordine. Non ha la patente, circolerebbe per il paese ma riesce a passare inosservato. Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza del Comune l’uomo si vede passeggiare per Montecorvino Rovella ma resta da definire il tragitto che lo ha portato fino al ponte dell’auditorium. Prima di tentare di togliersi la vita ancora un passaggio: si sarebbe immesso nelle fogne, probabilmente spaventato e fuori controllo. I cani dell’unità cinofila riescono ad individuare l’uomo ma, forse a causa del maltempo fanno una deviazione di percorso e di Christian si perdono le tracce. Poi il tentativo di togliersi la vita: si sarebbe lanciato dal ponte, facendo un volo di 11 metri. Nello stesso punto, qualche anno fa una giovane si è tolta la vita e per lei non c’è stato scampo. Per Christian invece è andata diversamente: a causa dell’impatto ha perso i sensi per poi riprendersi. A quel punto avrebbe capito di non avere più una via di fuga e, stremato, si è rassegnato al suo destino aspettando l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri seduto su un muretto. Raggiunge dopo pochi secondi la caserma dei Carabinieri e nel frattempo arriva la Croce Rossa che presta le prime cure e, successivamente, un auto medica della Vopi con a bordo il medico. Le ipotesi al vaglio degli inquirenti. Le indagini sono coordinate dai carabinieri della compagnia di Battipaglia sotto la guida del capitano Donato Recchi Ira dei cittadini. In caserma anche i familiari dell’uomo. I Vigili del Fuoco hanno coordinato le ricerche del trentaseienne che aveva fatto perdere le tracce a seguito del ritrovamento senza vita della donna, all’interno della propria abitazione. Sul posto i caschi rossi, supportati dai Carabinieri, dall’associazione nazionale Carabinieri in pensione, 118 e volontari del nucleo nue antincendio, erano alla ricerca del fuggitivo con la squadra di Giffoni, il personale TAS, l’Ucl (Unità Comando Locale) ed è stato necessario anche il sorvolo dell’elicottero. Dopo qualche ora di ricerca, l’uomo è stato trovato in paese ed è stato portato presso la locale caserma dei Carabinieri.





