di Carmine LANDI
BATTIPAGLIA. Alba in Prefettura.
Non è un riferimento al suggestivo panorama che qualche mattiniero dipendente del palazzone salernitano di piazza Amendola potrebbe ammirare dalle finestre che mostrano Lungomare Trieste, ma quanto appreso nella serata di mercoledì dai membri della RSU aziendale della municipalizzata.
Salvatore Del Duca, Claudio Tiberio e Francesco Giaquinto, che sono i rappresentanti sindacali di Alba, s’erano recati a Palazzo di Città: un po’ di tempo prima, infatti, era stata fissata una riunione con Carlo Picone, uno dei tre commissari che tengono le redini dell’amministrazione battipagliese. Un incontro calendarizzato prima della proclamazione, da parte dei lavoratori della partecipata comunale, dello stato d’agitazione, in seguito al quale, ad ogni modo, Alba attendeva delle risposte importanti circa l’operato dell’amministratore unico dell’azienda, Luigi Giampaolino.
I commissari, tuttavia, hanno deciso di rimandare indietro Del Duca e gli altri, e non di certo per disinteresse: Gerlando Iorio, Ada Ferrara e Picone, infatti, hanno deciso di portare la vertenza al cospetto dei vertici della Prefettura di Salerno e hanno palesato chiaramente tali intenzioni dinanzi alla RSU.
Una scelta che non dovrebbe di certo dispiacere ai lavoratori: di recente, infatti, nelle stanze del palazzo di Piazza Amendola, i commissari ci hanno portato anche i lavoratori della Fer.Gom, giungendo alla soluzione della spinosa quaestio relativa all’accompagnamento economico verso la cassa integrazione e alla smobilitazione del presidio.
I lavoratori di Alba, invece, chiedono che Giampaolino mantenga le promesse, stipulando con gli ex Nuova, che da gennaio sono stati inseriti in Alba srl, un contratto equo – come quello di tipo Federambiente, che regolamenta le condizioni lavorative di chi era già in Alba – a differenza di quello attuale che, essendo per i dipendenti di enti pubblici – seppur privo dei benefit di cui godono, ad esempio, i funzionari di Palazzo di Città –, non è legittimo per le maestranze di una srl.
S’attende, inoltre, l’approvazione del bilancio del 2014, senza la quale l’azienda rischierebbe di chiudere i battenti; si spera, infine, che il manager cominci a informare i lavoratori circa le modifiche – richieste da Palazzo di Città – strutturali al piano industriale dell’azienda.
Finché ciò non accadrà, i lavoratori andranno avanti con lo stato d’agitazione, eseguendo sì il lavoro ordinario (come, ad esempio, la raccolta mattutina), ma sottraendosi alla raccolta dei cartoni e ad altri simili pratiche straordinarie.