di Erika Noschese
Il primo atto di Franco Alfieri sindaco di Capaccio Paestum nel 2019? Farsi archiviare una sanzione amministrativa dell’importo di 99 euro per accesso senza autorizzazione in zona Ztl. È quanto emerge dall’ennesimo scandalo giudiziario che si abbatte su Capaccio Paestum. Nella giornata di ieri, ben 19 avvisi di garanzia hanno raggiunto esponenti della polizia municipale, amministratori e, ancora una volta, l’ex sindaco e presidente della Provincia di Salerno, Alfieri. Il sostituto procuratore Morris Saba ha iscritto nel registro degli indagati Alfonso Di Biasi, fratello del presidente del consiglio di Agropoli; Giovanna Tolomeo, candidata nel 2021 al consiglio comunale di Ogliastro Cilento con Vincenzo Oricchio sindaco, portando a casa ben nove voti; Antonio Sullo di Altavilla Silentina; Gerardo Fortunato di Capaccio Paestum, responsabile dell’ufficio Raccolta Differenziata al Comune della città dei Templi; Luigi Volpe, consigliere comunale di Rutino; Gianfranco Masiello, già consigliere di maggioranza con Alfieri sindaco e dimessosi prima della fine della scadenza del mandato; Alfonsina Montechiaro, candidata al consiglio comunale dapprima con Franco Palumbo sindaco, poi con Alfieri e, alle ultime elezioni, con Carmine Caramante in corsa per la fascia tricolore; Franco Alfieri; Gerardo Campanile, fratello di Andrea, ex capostaff del sindaco; Giovanni D’Angelo, agente della polizia municipale, assunto nel mese di giugno 2018 e in servizio fino al 30 settembre dello stesso anno; Maria Teresa Pesce, Agropoli; Eustachio Voza, suocero di Andrea Campanile; Michele Milano, Responsabile del Distretto Sanitario A.S.L. SA/3 a Capaccio e già candidato al consiglio comunale di Capaccio Paestum nel 2019 con Alfieri sindaco; Giulia Marino, residente a Cosenza; Domenico Salato, agente della polizia locale di Castellabate; Antonio Vitolo di Salerno; Vittorio Tedesco di Bellizzi; Tiziana Marinelli di Agropoli; Sabatino Russo di Capaccio Paestum. L’accusa per loro è di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici aggravata e in concorso. L’annullamento delle sanzioni copre il periodo tra il 2019 e il 2022 e in questo arco di tempo il Comune di Capaccio Paestum ha perso oltre 3mila euro. Le sanzioni contestate. Gran parte delle multe annullate sono state elevate perché il veicolo oltrepassava la linea di stop con luce semaforica rossa come nel caso di Di Biasi (183 euro), Tolomeo (183 euro), Sullo (238 euro), Fortunato (183 euro), Volpe (183 euro), Masiello (58 euro), Montechiaro (183 euro), D’Angelo (183 euro), Pesce (132,90 euro), Voza (132,90 euro), Milano (167 euro), Marino (171,87 euro), Salato (171,87 euro con recidiva specifica infraquinquennale, dunque lo stesso reato commesso nell’arco di cinque anni), Vitolo (183 euro), Tedesco (183 euro), Marinelli (183 euro) e Russo (183 euro con recidiva semplice). Per la maggior parte di loro l’importo da corrispondere era pari a 183 euro, ad eccezione dell’ex consigliere della maggioranza Alfieri che avrebbe dovuto versare solo 58 euro. In tutti questi casi le sanzioni sono state annullate pur non essendoci corrispondeva tra il motivo alla base della richiesta di annullamento e la documentazione a riscontro che in alcuni casi non è mai stata esibita. Per l’ex sindaco della città dei templi la sanzione di 99 euro è stata elevata perché accedeva senza autorizzazione alla Ztl ma archiviata perché dichiarato che il veicolo era autorizzato pur non trovando riscontro nel registro delle autorizzazioni al transito Ztl. Stessa motivazione per il fratello di Andrea Campanile, oggi ai domiciliari ma con il permesso di svolgere attività lavorativa presso il negozio di ferramenta dei suoceri. Gli iscritti nel registro degli indagati hanno facoltà di rilasciare dichiarazioni spontanee, anche presso il gruppo Guardia di Finanza di Eboli-Nucleo operativo sezione operativa che ha svolto le indagini. Il paradosso delle sanzioni. Franco Alfieri è l’uomo che nel mese di marzo 2015 si è fatto multare dagli agenti di polizia municipale di Agropoli per garantirsi la candidatura al consiglio regionale della Campania, a sostegno di De Luca presidente, senza doversi dimettere e, di conseguenza, far commissariare l’ente. In caso di sanzione, infatti, decade dalla carica di primo cittadino e, in questo modo, si evita lo scioglimento. E così fece Alfieri: auto in divieto di sosta, agenti della municipale presenti, la multa, poi la decadenza da sindaco causa contenzioso giudiziario con il Comune da lui guidato. Una strategia politica per evitare il commissariamento e oggi fa quasi sorridere pensare di rischiare un ennesimo processo per soli 99 euro. Questa inchiesta della Guardia di Finanza di Eboli dimostra come la città dei templi sia vissuta all’ombra di un sistema che si imponeva anche rispetto alle norme che sono alla base di una convivenza civile. Se si infrange il codice della strada c’è una sanzione da pagare. Chiederne l’annullamento non è altro che un becero tentativo di dimostrare di essere vicino al potente di turno e, se si è al potere, dimostrare che tutto si può. L’amministrazione Paolino rischia lo scioglimento. Intanto, prosegue l’attività della commissione di indagine, rischiesta dal prefetto di Salerno nel mese di maggio 2025. La Commissione è composta dalla dottoressa Savina Macchiarella Viceprefetto, dal Maggiore dei Carabinieri Vincenzo Izzo e dalla dottoressa Franca Maietta, funzionario dell’Amministrazione dell’Interno attualmente collocata a riposo. L’accesso avrà durata di tre mesi, prorogabili una sola volta per ulteriori tre mesi. I primi tre mesi sono terminati ma l’attività prosegue, secondo quanto emerso fino ad ora, per altri tre al termine dei quali sarà necessario presentare una relazione. In caso di richiesta di scioglimento, il Prefetto dovrà presentare comunicazione ufficiale al Ministro Piantedosi che dovrà assumere la decisione finale.





