di Andrea Pellegrino
La candidatura è stata congelata. Ma è solo il preludio di una sua esclusione dalla lista del Partito democratico. La discussione su Franco Alfieri è partita in nottata durante una segreteria regionale fiume. Poi in mattinata, all’assemblea regionale – durata ben 4 ore – la segretaria Tartaglione è stata chiara: Alfieri e Dionigi Magliulo (sindaco di Villa di Briano) sono fuori dalle rispettive liste provinciali. L’imputazione per corruzione nell’ambito nel processo Due Torri (sulle strade fantasma della provincia di Salerno) non avrebbe dato scampo a Franco Alfieri, la cui candidatura – a detta dei vertici democrat – non rispecchierebbe il codice etico del Partito democratico. Ma l’ultima parola sarà data direttamente dal Nazareno che entro due giorni chiamerà a raccolta i dirigenti regionali e quelli delle province interessate dai due casi sollevati ieri in assemblea regionale. A sbarrare la strada ad Alfieri il deputato Simone Valiante, ieri intervenuto in assemblea contestando la scelta salernitana di inserire il primo cittadino di Agropoli nella lista del Partito democratico. A sostegno, invece, di Alfieri è giunto un messaggio della deputata salernitana Sabrina Capozzolo (sua delfina agropolese) e di Nello Mastursi che, con un pizzico di commozione, ha disegnato il profilo dei due candidati esclusi, ed in particolare quello del suo conterraneo. L’attacco di Alfieri poi non è passato inosservato. Al di là della sua difesa sul procedimento penale in corso – «si è innocenti fino al terzo grado di giudizio», ha detto – il sindaco, tra l’altro dimissionario, è andato giù duro attaccando le manovre mosse contro di lui. «Si vogliono tutelare baronie di seconda generazione», ha tuonato Alfieri contro i Valiante, da sempre suoi avversari politici. Ma l’esclusione di Franco Alfieri rompe tutti gli schemi delle liste a sostegno di Vincenzo De Luca. Tra l’altro la Tartaglione avrebbe già avvisato: «Saremo vigili anche sulle liste del presidente». Segno che anche la mossa di far traslocare Alfieri in Campania Libera o in De Luca presidente potrebbe avere ripercussioni politiche regionali. E non solo. Pare che in “Campania Libera” non vogliono saperne di Alfieri. Non fosse altro che la sua presenza indebolirebbe le aspettative dei candidati già in campo: tra questi l’uscente Enrico Coscioni e l’assessore alla mobilità Luca Cascone. Spera, invece, in un ripescaggio nella lista ufficiale di partito Nello Fiore, fedelissimo del deputato Fulvio Bonavitacola (aspirante sindaco di Salerno). L’ultima parola spetterà ora ai vertici nazionali del Partito democratico, poi la lista tornerà nella mani del segretario provinciale Nicola Landolfi.
Le liste
Confermati tutti gli altri candidati al consiglio regionale della lista del Pd di Salerno. Quindi in campo ci sono Anna Petrone, Silvia Pisapia, Gina Fusco, Paolo Russomando, Federico Conte, Tommaso Amabile, Donato Pica e Franco Picarone. La lista napoletana del Pd, invece, sarà così composta: Enza Amato, Peppe Balzano, Elio Buono, Vera Buonomo, Mario Casillo, Giovanni Chianese, Lucia Ciaramella, Gino Capasso, Angela Cortese, Anna Cozzino, Angela D’Angelo, Gianluca Daniele, Carmen Fiola, Elisabetta Gambardella, Antonio Marciano, Nicola Marrazzo, Raffaella Mauro, Regina Milo, Loredana Raia, Raffaele Topo, Pilar Tozzi, Maria Ulleto, Valeria Vispa e Luigi Visconti.
Gli sms di Guerini
Sono due gli sms che Guerini invia alla Tartaglione durante l’assemblea regionale di ieri mattina. Nel primo il vicesegretario nazionale avverte: «Se passano i due sindaci (Alfieri e Magliulo, ndr) mi dimetto!». Segue il secondo: «Renzi segue la vicenda»