Avella: Vestuti, serve intervento della Regione - Le Cronache Ultimora
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Avella: Vestuti, serve intervento della Regione

Avella: Vestuti, serve intervento della Regione

di Erika Noschese

 

 

«Salerno riavrà il Vestuti a patto che la Regione intervenga come ha fatto per il ‘Collana’ al Vomero di Napoli». Non usa mezzi termini il presidente della commissione Sport Rino Avella in merito alla riqualificazione dello storico stadio che, al momento, sconta una serie infinita di problemi che rendono particolarmente difficile il suo utilizzo.

Consigliere Avella, parte la riqualificazione dello stadio Arechi e del campo Volpe. Una occasione storica per la città…

«Chiavi in mano, al termine dei lavori Salerno avrà un nuovo stadio da 35mila posti a sedere coperto ed all’avanguardia in Europa; un nuovo stadio regolamentare da circa 3mila posti a sedere (gli oltre diecimila aggiuntivi temporanei saranno ‘smontati’) ed un nuovo Palatulimieri dedicato alle discipline rotellistiche. Il problema degli spazi non sarà certo definitivamente risolto ma ritengo che questo investimento della Regione per la infrastrutturazione sportiva lascerà il segno per decenni».

Stando all’attuale progetto sarà possibile salvare anche il Palatulimieri. Impegno manutenuto…

«Fummo i primi a sollevare il problema quando comprendemmo che a fronte dell’inevitabile abbattimento, il progetto non ne prevedeva la ricostruzione. In Commissione Sport prima e in Consiglio Comunale poi, vi è traccia dei numerosi e corposi interventi nel senso di garantire, infrastrutturalmente, il migliore futuro possibile alle discipline rotellistiche. Pressione che produsse, con l’interesse dell’opinione pubblica, dapprima l’individuazione dell’area di Fuorni per la ricostruzione, poi l‘intervento concreto del Governatore nel senso della rimodulazione del progetto-Volpe ai fini della rinascita in loco del Palatulimieri. In entrambi i casi, decisivo è stato il lavoro di ‘tessitura’ con Regione e Arus del presidente della Commissione Urbanistica Mimmo De Maio. Oggi siamo soddisfatti per l’iter di concretezza della parte pubblica che ha portato al migliore risultato possibile: la costruzione di un nuovissimo impianto. Un po’ meno per le polemiche pubbliche e per i malumori provenienti da chi, invece, in privato riconosce ed ammette il gran lavoro fatto e ringrazia».

Quali novità per lo Stadio Vestuti?

«Sul Vestuti vanno affermati e ribaditi due concetti: mi sono battuto per ridare dignità alle palestre dello storico impianto, laddove crescono e si allenano atleti che spesso assurgono alle cronache sportive mondiali. Come accaduto qualche ora fa con Michele Gallo, Campione del Mondo di sciabola a squadre. Un lavoro sostanziale che è stato, nel contempo, un forte segnale verso le società e i ragazzi. Gli interventi sono stati realizzati attraverso il massimo impegno finanziario possibile per l’Amministrazione Comunale. Poi c’è la vicenda della ristrutturazione complessiva e radicale dell’impianto. Impensabile con i fondi del Comune. Salerno riavrà il Vestuti a patto che la Regione intervenga come ha fatto per il ‘Collana’ al Vomero di Napoli».

Si attende la realizzazione del palazzetto dello sport. La struttura risolverà definitivamente i problemi degli impianti sportivi in città?

«No. Ma darà una buona mano allo sviluppo degli sport di squadra indoor. La soluzione definitiva sta nella certosina creazione e nella sana gestione degli impianti di quartiere. A Mariconda sta nascendo un bellissimo piccolo e funzionale palazzetto. Abbiamo rifatto i campi ‘Settembrino’ di Fratte e ‘De Gasperi’ di Pastena. Procederemo con la ristrutturazione della Piscina Vitale, adegueremo il Palasilvestri, nascerà un parco sportivo a Vinciprova e puntiamo molto sugli adeguamenti dei campetti di quartiere».

Lei di recente ha bacchettato la maggioranza sul rifacimento della segnaletica stradale. Cosa non funziona?

«Non funziona la regola per la quale in questo ambito l’ordinario diventa sempre una montagna da scalare. E che anche le cose più semplici si complicano. Ma come si fa a pensare di riaprire dopo anni il sottopassaggio di Torrione alle due ruote semplicemente eliminando il cordolo? Senza cioè e apporre una segnaletica chiara di divieto agli altri mezzi, senza delimitare il percorso, senza indicare chiaramente il nuovo dispositivo? Come si fa, sul lungomare, a confondere il segnale di velocità obbligatoria minima con il segnale di velocità consigliata? Come si fa, in via Nicolodi, ad attirarsi le ire di un intero quartiere disegnando quel tipo di stalli? Ci vuole amore per la città in Giunta, in Consiglio Comunale, negli uffici del Comune».