di Giuseppe Sanfilippo
Addio a Raffaele Colasanto, il pioniere della radio libera a Eboli, con lui nasceva Radio Eboli 1. La comunità ebolitana piange la scomparsa di una figura storica e carismatica della comunicazione locale, fondatore e anima pulsante di Radio Eboli 1, una delle prime radio libere d’Italia. La sua voce, il suo sorriso, la sua competenza tecnica e umana hanno accompagnato per tanti anni la quotidianità degli ebolitani, entrando con garbo e allegria nelle case, nei negozi, nei cuori di intere generazioni. Era il 1976, un’estate di fermento e speranze, quando davanti a un bar del centro, in piazza della Repubblica, tre amici accomunati dalla passione per le ricetrasmittenti gettarono le basi di un sogno. Raffaele Colasanto, Peppe Rinaldi e Luciano Di Domenico davano vita, tra un caffè e mille idee, al progetto di una radio libera, privata, indipendente. Le difficoltà economiche non mancarono, ma Luciano offrì un aiuto decisivo: avrebbe finanziato l’impresa. E così, il 15 agosto 1976, nacque ufficialmente Radio Eboli 1. Un’emittente diversa, innovativa, capace di coniugare intrattenimento brillante, informazione, musica e cultura, senza dimenticare lo sport locale. Tra i programmi più amati, spiccava “La Strana Coppia”, condotto proprio da Raffaele e dal suo inseparabile compagno di microfono Peppe Rinaldi: un mix irresistibile di battute, musica e spontaneità che rese Radio Eboli 1 un vero e proprio fenomeno cittadino. Raffaele era una voce amica, mai invadente, sempre autentica. Il suo stile scanzonato e la sua umanità conquistarono gli ascoltatori. La Radio che aveva creato fu un’esperienza pionieristica, ma anche un laboratorio di pluralismo, creatività e impegno civico, non una semplice radio, ma un punto di riferimento per la comunità. Alcuni ricordano con nostalgia i giorni passati in via Attrizzi, dove i giovani curiosi assistevano alle sue magie, capace di costruire mixer e trasmettitori con le proprie mani, portando la musica e le parole ovunque. “Stavamo lì a osservarlo quando faceva prodigi con i trasmettitori e i mixer auto-costruiti, era un mago! Con lui se ne va un altro pezzo della storia dell’emittenza locale, oggi la sua scomparsa lascia un vuoto difficile da colmare – dicono i tanti amici che lo ricordano con affetto”. Raffaele Colasanto non è stato solo un tecnico, un conduttore o un imprenditore della comunicazione: è stato un visionario gentile, un uomo generoso e rispettato, sempre pronto a regalare un sorriso e un consiglio. Chi lo ha conosciuto ricorda la sua signorilità, la sua gentilezza e quella passione contagiosa che lo ha reso amico e maestro di tanti. Era un grande appassionato della radiocomunicazione e, già da giovanissimo, nel suo sottoscala riusciva a realizzare con mezzi di fortuna una vera e propria postazione radio, costruendo da sé antenne, trasmettitori e circuiti. Aveva un ingegno raro, una genialità tecnica che lo portava a ideare e assemblare impianti radiofonici, capaci di trasmettere con sorprendente qualità in tempi in cui le tecnologie erano ancora limitate e costose. Ma non si fermava alla tecnica: Raffaele era anche un pioniere dell’informatica, sempre aggiornato, curioso e aperto alle novità. La sua capacità di unire competenze elettroniche e informatiche lo rese una figura insostituibile nel panorama della comunicazione locale. Con Radio Eboli 1, di cui fu protagonista, diede anima e voce a un progetto che andava oltre l’intrattenimento: era una missione civile e culturale, un atto d’amore verso la sua città. La sua amicizia con Eboli era profonda, autentica, fatta di dedizione e rispetto. Ha messo la radio al servizio della comunità, facendo da ponte tra le generazioni, dando spazio alle voci dei cittadini, raccontando storie, cronache, eventi, emozioni. Il suo impegno era costante, instancabile, mosso dal desiderio di costruire qualcosa di bello, duraturo e condiviso. “Approdai a Radio Eboli 1 nell’estate del 1977. Il primo impatto con la radio lo ebbi proprio con Raffaele, che armeggiava nella stanzetta con un trasmettitore che avrebbe dovuto installare per potenziare l’emittente. Fu il primo a mettermi dietro a un mixer, avviandomi a questa esperienza insieme a Tonino Adinolfi, con cui iniziammo alcuni programmi di musica classica, dove io mi occupavo della regia. Un vero amico, persona buonissima, affidabile e precisa – afferma Cosimo Fresolone collaboratore storico dell’emittente ebolitana“. In un nostro recente servizio dedicato agli anni storici dell’emittenza locale Raffaele ci aveva raccontato: “avevo solo quattordici anni quando nacque in me l’idea di una radio libera. Era il 1966, e già allora ero affascinato dalle onde corte e dalle broadcasting internazionali, che ascoltavo grazie a un vecchio ricevitore a valvole, modificato da me fino a stravolgerne la struttura originale. Radio Eboli 1 prese vita dieci anni dopo, nell’agosto del 1976, davanti a un bar in piazza, durante un caffè con Peppe Rinaldi e Luciano Di Domenico. Condividevamo la passione per le ricetrasmissioni amatoriali, da quell’incontro partì l’avventura. Il 15 agosto iniziammo le trasmissioni in diretta sulla frequenza 104 MHz, dalla storica sede di via Attrizzi. Una Radio capace di dare voce alla musica, ma anche alle istanze dei cittadini. Per me, resta una pagina bellissima della mia vita”. Eboli piange una persona unica, soave e giusta, che ha saputo parlare al cuore della città. Ma il suo ricordo resterà vivo, e la sua voce continuerà a risuonare nelle memorie di chi lo ha ascoltato.





