Nei giorni scorsi è stato celebrata la messa in suffragio ad un anno dalla scomparsa. Massimo Ricco ha lasciato una traccia indelebile tra gli amici che lo ricordano con messaggi d’affetto sul suo profilo facebook ma anche tanti interrogativi che da un anno assillano i parenti e tutti coloro che avevano imparato ad apprezzare il cinquatenne. Quel suicidio, inspiegabile per chi lo conosceva, potrebbe trovare una risposta nell’attività investigativa che sta svolgendo la Procura di Salerno. Sarebbero almeno tre i fascicoli aperti. Il primo riguarda l’inchiesta per istigazione al suicidio avviata dopo il decesso di Ricco ma im pm Rotondo ha riscontrato elementi per avviare altre indagini connesse a quella principale. In un caso il filone giudiziario porterebbe direttamente a questioni legate all’estorsione ed a prestiti (in ballo anche i rapporti con alcuni istituti di credito). Per queste ultime qualcosa si è mosso nelle ultime ore. C’è una persona iscritta al registro degli indagati. La ricostruzione effettuata dal pubblico ministero sulla base di intercettazioni, tabulati telefonici e soprattutto da un attento esame dei conti correndi dell’imprenditore salernitano sarebbero venuti fuori elementi di notevole interesse con riscontri che hanno portato all’iscrizione sul registro degli indagati di un salernitano. Top secret i particolari dell’inchiesta sulla quale, al momento, vige il segreto istruttorio. Il Vicepresidente della Management Consulting & Partners e padre di tre figli, fu ritrovato morto la mattina del tre aprile 2014 nelò suo appartamente di via degli Eucalipti. Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti Ricco decise di farla finita impiccandosi con la cintura dell’accappatoio. Prima del tragico gesto il cinquantunenne salernitano aveva ricevuto una telefonata. Altro aspetto, quest’ultimo che il pubblico ministero, ha approfondito con dovizio di particolari. Ora la vicenda è ad una svolta con una delle inchiesta avviata che potrebbe giungere a breve ad una svolta concreta. Per ora c’è la certezza dell’iscrizione di un salernitano al registro degli indagati.
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