Amaturo, ci mancherai a tutti - Le Cronache Attualità
Attualità Salerno

Amaturo, ci mancherai a tutti

Amaturo, ci mancherai a tutti

Cinzia Ugatti

Due bambini di otto anni sugli sci, quelli di una volta, di legno, difficili da gestire. Due bambini che si lanciano a capofitto sotto lo sguardo dei genitori, due uomini di sport, uno dalla penna raffinata, l’altro dal fischietto implacabile. Due bambini, un maschietto ed una femminuccia, che ancora non sanno che la loro amicizia sarà la costante della loro vita. Caro Matteo, quante cose abbiamo fatto insieme. Crescendo ci siamo tolti gli sci per sederci dinanzi alla consolle di una radio, animati sempre dalla nostra intramontabile incoscienza. Diciamo la verità: quando ci siamo tuffati nell’eccitante novità di Radio Salerno libera sapevamo solo che la musica ci piaceva e che era divertente intrattenere i radioascoltatori. Poi io ho attraversato la strada, ed ho cominciato il percorso teatrale con Sandro e Regina, tu sei diventato un ottimo speaker, e abbiamo cominciato ad incontrarci a metà strada. Capitava che non ci vedessimo per lunghi periodi ma poi il cuore, dove l’amicizia aveva piantato forti radici, ci riallineava. Quante cose abbiamo condiviso: le tante gioie che la vita ci ha riservato, ma anche tanti dolori. Perdere la tua amata Genny è stato devastante ma tu hai saputo, con il tempo, trasformare il dolore in dolce ricordo e ti sei riappropriato di una vita che meritava di essere vissuta. Sei stato l’amico che tutti avrebbero desiderato avere: in giro per la città con la tua inconfondibile vespa e l’immancabile casco, ti presentavi alle prove a teatro così come ad una premiazione con lo stesso modo di fare un po’ trasandato ma splendente del tuo inconfondibile sorriso. Anticonformista per eccellenza, prodigo di parole per tutti, eri pronto a buttarti in qualsiasi avventura solo per il gusto della novità. Ma avevi anche tu, come Peter Pan, il pensiero felice, quello che ti faceva volare: Ludovica. Quante volte abbiamo parlato di lei mentre l’orgoglio di padre compariva sul tuo volto. Ed ora è tutto molto strano. Fino a ieri progettavamo cose da fare, spettacoli da riprendere, testi da leggere…..ed ora sono qui a scrivere quella che sembra una lettera, ma che tu non leggerai mai. Sono attonita dal dolore. Immaginare che non ci sarai più è difficile non solo per me, ma per un’intera città. La notizia si è diffusa in un lampo e tutti hanno stentato a crederci, tutti hanno chiesto una conferma perché troppo doloroso da credere. Mentre scrivo continuano ad arrivarmi messaggi in cui si condivide l’unanime dispiacere e so che non sono frasi di circostanza: tu sei stato un dispensatore di sorrisi. Un buon guascone, quello con cui cenare tra fragorose risate, ma anche quello con cui sfogarsi e da cui ricevere perle di saggezza. Un animo buono, romantico e gentile, come quello che hai mostrato a tutti nei panni dello “spacciatore di emozioni”. Ecco, ora avrei proprio bisogno delle tue parole. Mancherai a tutti, caro Le Magnifique, ma mancherai soprattutto a me.