di Arturo Calabrese
Agropoli si conferma una città dove i disabili incontrano una lunga serie di problemi. Il problema, però, non è soltanto sulle strutture e infrastrutture presenti, ma anche sul nuovo, su ciò che viene creato.
È il caso di via Isidoro Pacifico e via Piave dove è stata installata un nuovo “archetto parapedonale a guardia dei percorsi dell’utenza debole della strada”. Il virgolettato lo si legge nell’ordinanza firmata dal comandante della polizia locale Antonio Rinaldi.
La denuncia arriva dall’attivista Christian Durso (in foto) che si dice ormai non più sorpreso da tali mancanze di visione e di rispetto nei confronti dei disabili.
Nello specifico, come si può vedere dalle immagini, il comandante ha partorito l’idea di tutelare i pedoni deboli ma ha dimenticato, ancora una volta, chi è costretto ad utilizzare uno strumento come una sedia a rotelle con il quale spostarsi. Su quella che dovrebbe essere la discesa per questa tipologia di pedoni, per l’appunto, sono stati apposti tre archetti.
Il marciapiede di Via Piave in quel punto ha un leggero declivio per permettere, non senza difficoltà, a chi ha problemi motori di muoversi. Insomma, l’ennesimo sgarbo nei confronti dei disabili che in città, a onor del vero, non sono mai stati trattati come si dovrebbe e cioè cittadini come tutti gli altri, con gli stessi diritti e gli stessi doveri ma con qualche accortezza in più, con maggior apertura mentale, cosa di cui chi amministra le sorti di parti di Palazzo di Città è palesemente deficiente.
Lo stesso comandante Antonio Rinaldi, spesso protagonista di articoli su queste colonne per le sue vicende giudiziarie, aveva in passato installato gli attraversamenti pedonali rialzati in diverse parti della città creando nuove barriere architettoniche.
Solo dopo una lunga battaglia portata avanti da Durso, e condivisa da questo giornale, chi di dovere si è accorto della mancanza e ha rimediato con degli interventi ad hoc, dando di fatto ragione a chi protestava.
Insomma, Agropoli è stata e continua ad essere una città non a misura di disabile e gli errori del recente passato non hanno insegnato nulla a chi non riesce o non vuole imparare a rispettare la cittadinanza tutta.
Abbattere le barriere architettoniche sarà forse difficile ma ci si riesce, e i risultati ad Agropoli si sono visti, però il problema vero è abbattere un certo tipo di mentalità retrograda che non riesce a guardare al di là del proprio striminzito orticello.
Durso, in ogni caso, seppur demoralizzato non si arrende e anche su questa vicenda promette battaglia: «Le barriere mi fermano fisicamente – dice – ma davanti ai diritti negati nulla potrà impedirmi di andare avanti».






