18 anni scomparve Enza Basso Memoli. La lettera - Le Cronache Attualità
Attualità Salerno

18 anni scomparve Enza Basso Memoli. La lettera

18 anni scomparve Enza Basso Memoli. La lettera

Pronto, Pronto, Zia Enza Sei Tu? Ma è stupendo, poterti parlare, chiederti dove sei, come stai cosa ti sia successo in questi anni, e dirti cosa sia successo senza te. Zia! io non so da dove cominciare, non so se ho voglia più di chiederti o di raccontarti. Iniziamo da quel giorno: 12 luglio 2007, per noi che ti amiamo è uno spartiacque, prima di te e dopo di te. Quel giorno tu sei sparita nel nulla, nessuno ha visto o nessuno ha voluto vedere, hai perfino cucinato quella mattina la tua leggendaria frittata di pasta, la cucina era rassettata, la casa perfettamente in ordine, le tue ciabatte, i tuoi vestiti ripiegati perfettamente, tutto sistemato e perfetto. Tutta la tua casa, il tuo ordine i tuoi familiari, ti hanno attesa invano, per ore angoscianti, per giorno dolorosi, per mesi tristi, per anni sospesi senza vedere il tuo ritorno. Zia ma tu hai capito quanto la tua scomparsa sia stata devastante?! No Zia tranquilla, non hai colpa, nessuna responsabilità ma siamo tutti sospesi….la nostra vita è continuata certo, la nostra famiglia ha accolto nuovi figli, sono arrivati Jamy, Shirley, Barbara, Mario, Margherita….però zia Anna e zia Olga sono morte,…si abbiamo fatto i funerali, abbiamo pianto, e gioito, ma ogni funerale era anche il tuo, ogni nascita raccontava la tua assenza…..zia, come spiegarti, la vita continua, con eventi belli e brutti, ma per noi tutti, figli, fratelli, nipoti, esiste il prima 12 luglio 2007 e il dopo 12 luglio 2007. Le tue sorelle non hanno mai accettato la tua scomparsa, dicono che avrebbero preferito vederti a terra esamine, e poi poterti organizzare un funerale, poterti portare i fiori al tuo compleanno, a San Vincenzo. Il trigesimo, ad esempio, ai tuoi figli sarebbe piaciuto cercare la foto, quella più bella, magari scelta tra quelle dell’ultima festa, dove stavi con le tue sorelle, i tuoi fratelli, con i il tuo abito, i tuoi abiti sempre belli eleganti, con colori che ricordano l’estate, chi li dimentica quei vestiti blu mare, verde prato! Per noi sei stata sempre un riferimento di eleganza, di ironia; ogni volta che ci riuniamo ricordiamo le tue frasi, le tue batture, a volte anche in vernacolo, così intelligenti, argute, pungenti e benevoli. Sai cosa ci chiediamo: ma tu hai sofferto? Ti hanno fatto del male? oppure sei stata sola in una stanza a pensare a noi, ai tuoi figli, alle nostre preoccupazioni, ma poi i medicinali te li hanno dati, ti hanno trattata bene? E tu cosa hai pensato quando ti hanno portata via da noi?! Si zia, tu sei stata sempre forte, sicuramente avrai pensato: io torno, io ce la faccio! i miei figli, la mia famiglia non l’abbandono. Avrai lottato vero? Oppure ti sei arresa subito al tuo crudele destino?! Conoscendo il tuo carattere forte e determinato hai dato filo da torcere a chi si è messo contro di te…. Ancora adesso, le persone mi chiedono : tu che idea ti sei fatta ?ecco ora rispondo in primis a te, zia mia adorata, io credo che tu sia stata punita per il tuo carattere forte e volitivo, non hai fatto un passo indietro, quel passo che forse ti avrebbe salvata, e oggi avremo potuto ancora ridere delle tue battute, mangiare le tue melanzane “spaccate”, a proposito io la frittata, quella che hai cucinato il 12 luglio 20027 L’ho mangiata, mentre la casa era piena di polizia, di gente, io l’ho assaporata e a volte sento ancora il sapore e cerco il tuo odore nei ricordi. Se la tua scomparsa fosse avvenuta in questo momento storico, lo avremmo potuto definire un femminicidio, non una semplice scomparsa, perchè quello che ti è accaduto è successo proprio in quanto donna, voglio ancora sperare che tu sia da qualche parte del mondo a cercare la strada più veloce per tornare a casa e allora non parliamo di femminicidio, ma sicuramente una storia di violenza di genere lo è , una donna madre, zia, sorella… che viene violentemente portata via dal suo mondo è una violenza contro una donna senza eguali . Zia sono esattamente 6570 giorni che ogni mattina ci svegliamo pensando che quello sia il giorno del tuo ritorno, e ogni sera ci addormentiamo pensando che tu sia in un luogo sereno che ti accolga.Non svegliatemi, lo so è un sogno, ma fatemi credere ancora che io posso parlare con chi mi ha vista crescere, mi ha voluta bene, mi ha trattata come una figlia, anche se non ero proprio la sua nipote preferita! Ti amo Zia Enza Il tuo posto è tra chi è sospeso tra la vita e la morte. Con amore Stefania