Nocera Inferiore/Angri. in auto con 5 chili e mezzo di cocaina, altri 250 grammi di hashish in casa: per questo motivo che l’imprenditore incensurato Mario D’Amora fu arrestato nel dicembre dello scorso anno e a distanza di sette anni condannato a 5 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione a fronte dei 6 chiesti dalla procura. E’ stato processato ieri con il rito abbreviato davanti al gup Giovanni Pipola del Tribunale di Nocera Inferiore. Per lui a giugno scorso era stato respinto il procedimento penale condizionato nell’ambito del rito alternativo. La vicenda riguarda il 41enne angrese difeso da Giovanni Pentangelo e Giovanni Vitale arrestato a dicembre dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato nocerino. A metà dicembre 2024 era a bordo di un’autovettura Peugeot di una società di cui è amministratore, con targa oggetto di furto appartenente a una Fiat 500 regolarmente denunciato dal proprietario, quando era stato sorpreso con 5 kg e 600 grammi di cocaina. A casa poi gli agenti avevano trovato ulteriori 250 grammi di hashish. Per lui erano scattate le manette e su disposizione del pubblico ministero Viviana Vessa finì in carcere. Qualche giorno dopo su istanza delle difese ottenne i domiciliari. Avrebbe viaggiato, inoltre, con uno sfollagente telescopico in metallo. La droga era custodita sotto il sedile anteriore lato passeggero della macchina ed era conservata in cinque panetti da oltre un chilo l’uno. Prima però il 41enne aveva chiuso la vettura impugnando il telecomando che stringeva con forza evitando di consegnarlo agli agenti. In un borsello, poi, sono state rinvenute le chiavi di casa e tre telefonini cellulari. La perquisizione poi si era estesa a casa dell’indagato dove i poliziotti avevano ulteriormente rinvenuto 260 grammi di hashish custoditi in un borsone e in un cassetto. Per Mario D Amaro erano scattate le manette e il trasferimento in carcere a Fuorni con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti e dopo due giorni il gip Bisceglia convalidò l’arresto provvedendo per i domiciliari. Dopo al richiesta di giudizio immediato presentato dalla procura nocerina, ieri l’imprenditore angrese si è presentato davanti al gup Pipola per definire la propria posizione con il rito abbreviato ed è stato condannato a 5 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione con generiche equivalenti all’aggravante dell’ingente quantitativo. Sessanta giorni per le motivazioni, poi si andrà in Appello.





