Fer.Gom: nulla da fare per le commesse. Destino nero per i lavoratori - Le Cronache
Attualità Provincia Battipaglia Ultimora

Fer.Gom: nulla da fare per le commesse. Destino nero per i lavoratori

Fer.Gom: nulla da fare per le commesse. Destino nero per i lavoratori

di Carmine LANDI

BATTIPAGLIA. «Non si può far nulla»: sono le parole che Marco Camurati, capo italiano delle risorse umane di Cooper Standard Automotive, ha rivolto ieri pomeriggio, dinanzi al portone di Confindustria Salerno, ai lavoratori Fer.Gom, negando loro la possibilità di continuare a vedere qualche soldo prima dell’agognata – e tutt’altro che certa – elargizione degli ammortizzatori sociali da parte del Ministero del Lavoro.

Da lunedì 2 marzo, gli uomini dell’azienda di Gianpiero Contursi sono in presidio davanti ai cancelli della Cooper Standard di Battipaglia. Ai principi di questo mese, infatti, il contratto che li legava al colosso statunitense, per conto del quale la Fer.Gom realizzava le guarnizioni di gomma per i veicoli Fiat e Iveco, è scaduto, e le commesse che tenevano in vita la fabbrica sono state inspiegabilmente trasferite dallo stabilimento battipagliese – distante solo 200 metri dalla CS cittadina – alla Sud Gomma di Oliveto Citra: un trasferimento privo di qualsivoglia logica motivazione, considerando che lo spostamento delle commesse non arreca alcun utile alla Cooper Standard sia dal punto di vista logistico – quei 200 metri equivalgono a un bel po’ di taniche di benzina risparmiate – che da quello economico – il costo della manodopera alla Fer.Gom è molto basso.

Ora le 27 famiglie dello stabilimento dei Contursi sono ancor più disperate: «siamo rimasti spiazzati – ha dichiarato ai nostri taccuini Antonio Guglielmotti, delegato del direttivo provinciale Fim Cisl – dal momento che siamo stati privati delle speranze che lo stesso Camurati ci aveva concesso».

E il presidio? «Non sospenderemo affatto la nostra azione – prosegue il sindacalista – e continueremo a manifestare; abbiamo perfino ricevuto una tenda, grazie alla disponibilità di Picariello Teloni».

La paura maggiore di Guglielmotti, però, resta l’innalzamento della tensione tra gli operai: «sono stato inviato qui dal direttivo provinciale per far sì che gli animi restino tranquilli, ma con quanto accaduto oggi, l’impresa appare davvero molto difficile, perché si tratta persone che sono costrette a ricorrere ad ammortizzatori sociali dal 2008».

Sono proprio gli ammortizzatori sociali, adesso, la manna che s’attende dal cielo. Pare, infatti, che i tempi potrebbero accorciarsi, e che la cassa integrazione potrebbe arrivare addirittura per giugno. Il consulente del lavoro, Luigi Altavilla, sta seguendo con attenzione la vicenda, in attesa di nuovi risvolti.

Sulla quaestio, ad ogni modo, s’è pronunciato anche il titolare dell’azienda, Gianpiero Contursi, che ha dichiarato: «non mi sorprende quanto accaduto, dal momento che questi qui fanno finta di promettere ma non mantengono mai nulla».