Terzo mandato, De Luca ride. Il Pd smoccola - Le Cronache Ultimora
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Terzo mandato, De Luca ride. Il Pd smoccola

Terzo mandato, De Luca ride. Il Pd smoccola

di Erika Noschese

Il governo nazionale cambia idea e apre al terzo mandato. Dopo aver bloccato la strada al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca le carte sono nuovamente mescolate e la strada, per l’ex sindaco di Salerno, diventa improvvisamente tutta in discesa con una coalizione, quella di centrosinistra, che rischia di spaccarsi definitivamente. Hanno sorpreso e non poco le parole del responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli che, al termine dell’Esecutivo nazionale del partito che si è tenuto in via della Scrofa, ha lanciato un messaggio di apertura al terzo mandato: “Vogliamo mettere in ogni regione il miglior candidato possibile, senza voler mettere bandierine, e siamo sicuri che faranno così anche gli alleati che in proporzione al peso elettorale sicuramente hanno più regioni di noi. Non ci mettiamo a fare il Cencelli, ci aspettiamo che non lo facciano nemmeno gli alleati”. “Abbiamo ribadito – ha aggiunto – che non c’è una preclusione ideologica ad affrontare il tema del Terzo mandato se viene posto” con un documento della conferenza delle Regioni, “se le Regioni pongono questo tema, ne parliamo. Noi abbiamo detto che è sbagliato che ciascuna Regione scelga il numero dei mandati, deve esserci una riflessione nazionale. È un tema che deve essere affrontato come equilibrio tra poteri”. Quanto ai tempi, a suo giudizio, si può “aprire anche prima delle Regionali. Non ce l’hanno posto formalmente, quando lo sarà vedremo anche quali sono i tempi. Deve essere una vicenda ampia e seria e non per i casi singoli, non c’è una preclusione ad affrontarla né prima né dopo le prossime regionali. Se viene posta dalle regioni vediamo”. A criticare le parole di Fratelli d’Italia Marco Sarracino, deputato e responsabile Sud della segreteria nazionale Pd, a margine di una iniziativa sui referendum, tenutasi ieri a Salerno: «Ho visto che già alcuni partiti della maggioranza stanno litigando su queste affermazioni di Donzelli, come sempre litigano su tutto, sono d’accordo soltanto sullo stare al potere, poi litigano su tutto il resto. La nostra posizione sul terzo mandato è chiara, è una posizione non solo in vista delle prossime elezioni regionali, ma che abbiamo già tenuto nelle scorse elezioni amministrative e regionali e su questo noi non facciamo passi indietro». Sarracino ha poi ribadito l’importanza del referendum: «noi ci aspettiamo una risposta molto importante da parte degli italiani, in difesa della democrazia, ma soprattutto anche in difesa del lavoro per un’Italia più giusta e più diritti». Obiettivo fondamentale restano però le elezioni regionali con il centro sinistra che, conferma il deputato dem, costruirà una coalizione ampia, coesa ma, dice, «senza inventarci nulla. L’abbiamo già fatto in tante città a partire da Napoli, dove abbiamo messo su una coalizione larga, forte, rappresentata poi da Gaetano Malfredi che è stato il punto d’unità ed è una coalizione che si è fondata su punti programmatici molto chiari e netti. Anche su questo noi lavoreremo nelle prossime settimane con i nostri alleati, soprattutto sul tema della sanità, delle liste d’attesa, del trasporto pubblico e la grande questione del lavoro. È vero che ha una cornice nazionale, ma la Campania su questo sta soffrendo particolarmente e quindi su questo noi faremo un focus preciso». Una coalizione larga che mira a tenere tutti dentro perché, dice il responsabile Sud della segreteria nazionale Pd, «noi siamo per l’unità di tutto il campo progressista e riformista: Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, AVs, ma io dico anche Italia Viva, Azione. Tutte le forze che in questo momento non si riconoscono nel governo Meloni. In Campania queste forze, alle ultime Europee, hanno dimostrato di poter essere largamente la maggioranza a livello elettorale, se noi riuscissimo a unirci, noi vinceremo le prossime elezioni regionali molto facilmente e daremo un segnale fortissimo al governo di Giorgia Meloni che, in Campania e in tutta Italia a partire dal sud, si può costruire l’alternativa». Un’unità che, chiaramente, tiene conto della presenza, a tratti ingombrante, del governatore Vincenzo De Luca, «pienamente coinvolto in questa battaglia – ha sostenuto Sarracino – Ricordo a me stesso che De Luca è un iscritto al Partito Democratico, quindi quella che sarà la proposta del Partito Democratico sarà anche la proposta di De Luca».