Settimana della Musica con Amii Stewart e Alessandro Quarta - Le Cronache Spettacolo e Cultura
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Settimana della Musica con Amii Stewart e Alessandro Quarta

Settimana della Musica con Amii Stewart e Alessandro Quarta

Olga Chieffi

Sarà Amii Stewart la cantante idolatrata sin dall’exploit del 1979, con la reinterpretazione dance di “Knock on Wood”, la cover di Eddie Floyd con la quale vendette otto milioni di copie in tutto il mondo, l’attesa ospite del concerto di apertura della Settimana della Musica già pronta sulla carta che si animerà Salerno dal 14 al 21 giugno, promossa dal Conservatorio “G.Martucci” di Salerno, per volontà del suo direttore Fulvio Artiano e del Presidente del CdA. Luciano Provenza. Con lei, la sera del 14 giugno, sul palcoscenico del teatro Verdi di Salerno, ci sarà l’estroso violinista Alessandro Quarta, con l’orchestra ritmo-sinfonica del Conservatorio Martucci, per un concerto pensato, come un itinerario musicale, per raccontare la storia di questa cantante dalla voce inconfondibile, che si propone di sondare molte possibilità e restituire le emozioni delle proprie interpretazioni. Il percorso offrirà, infatti, ampio spazio al cantautorato italiano, ma toccherà anche capisaldi della musica R&B e Soul, oltre che qualche omaggio alle celebrate voci di Dinah Washington e Billie Holiday. Immaginiamo una scaletta ove verrà riletto il repertorio e l’intero territorio da lei esplorato, per un omaggio che sarà raffinatamente colto. Per i musicisti dell’attuale generazione la voce è un complemento, quel limite cui lo strumento non perviene, la parola cantata l’esplicazione e la chiarificazione della propria intenzionalità. Nel canto della Stewart si apprezzerà quel far musica nel segno di un gioco inteso come quello scarto tra creazione e rivelazione, tra pensiero dell’oggetto e oggettivazione del passato, tra sentimento ed esposizione. Nella vocalità della Stewart intuiremo il risvolto estetico dell’essenza della sua weltanschauung che è nel suono della voce, non nella frase tramite la voce espressa, attraverso cui cerca di cogliere e definire concettualmente il noumeno. La Stewart possiede un eccezionale controllo della melodia che mantiene intatta nella sua comunicatività, rispettando gli equilibri e la dialetticità dei rapporti con la formazione che la sosterrà la sua voce si è mossa all’interno del gioco e sarà la sua elasticità e flessuosità, direi quasi ecletticità ad attanagliare il pubblico, preda della forza evocata da quella musica. Le tumide, schiette, aspre ombreggiature blues e le chiare pennellate, evocanti il pop, si combineranno in maniera innovativa nell’inquieta tavolozza del suo elegante registro, emozionandoci nel comunicarci i diversi suoi umori interpretativi bilanciati nel lavorare melodia e versi in un quadro espressivo il più delle volte coerente e dinamico. Amii Stewart è l’insolita improvvisatrice vocale che sa ampliare la dimensione poetica di una canzone senza contraddirla, cangiando riflessi, spessori, tensione, rendendo interessante l’arioso e bizzoso portamento, seguendo una logica naturale, legata allo stesso respiro colloquiale delle pagine, ma frutto di un’intensa ricerca. Alessandro Quarta, con il suo sound e i suoi violini, interpreta un Giovanni Battista Guadagnini del 1761 ed un Alessandro Gagliano 1723, inconfondibile, sensuale, passionale, virtuoso, anima Rock della famiglia ( è il fratello del Premio Paganini Massimo, diverse volte ascoltato anche in città) si è distinto per aver sgretolato le rigidità della classica a colpi di commistioni rock, funky, jazz e soul, senza mai indossare frac e papillon, ma tra borchie e tatuaggi. Al 21 giugno ci arriveremo attraverso le tre giornate di Piano-Stop previste nella Chiesa di San Giorgio e che porrà in luce i migliori pianisti in erba del magistero pianistico del Conservatorio, per giungere al giorno di celebrazione dell’arte di Euterpe, il 21 con il concerto Mother Countries dedicato agli studenti stranieri del Martucci, una scelta importante, un progetto che si basa su un’idea meno scontata di identità e di dimora. Grazie, infatti, alla sensualità delle arti, alla memoria che custodiscono e alle appartenenze che mettono in gioco, ci renderemo conto che l’importante non è tanto avere una casa nel mondo, bensì creare un mondo in cui sentirsi a casa. Intanto, altra notizia giunge da Siena, dove sarà una coproduzione curata dal Maestro Liberato Santarpino, ad inaugurare lì la Festa della Musica “In un mondo che prigioniero è” ci piace immaginare che in un posto lontano e decisamente migliore “Lucio incontra Lucio” per parlare di musica e canzoni, per parlare della loro musica e delle loro canzoni. A Siena, Battisti incontrerà Dalla, in un viaggio immaginario nato dall’idea di Liberato Santarpino e portato in scena in maniera eccelsa da Sebastiano Somma. Uno spettacolo di teatro canzone che narrerà la vita e la produzione dei due artisti, nati entrambi nel 1943 ad un giorno di distanza, ma in città molto diverse e distanti tra di loro. La vita, la storia e le canzoni dei nostri, saranno ripercorse da Somma un concerto che nella realtà non c’è mai stato, o meglio che non si è mai riuscito a realizzare e che ora continua a rivivere ‘postumo’ grazie a questa proposta teatral-musicale che da anni continua a raccogliere consensi. Dal “4 marzo 1943” a “Piazza Grande”, da “I giardini di marzo” a “La canzone del sole”, fino ad arrivare ad “Acqua azzurra, acqua chiara” e “Attenti al Lupo”, in una inedita lettura tra parole e musica per raccontare la vita di due uomini ritrovatisi tra le note.