di Marta Naddei Il “canto del cigno” è previsto per venerdì mattina. Alle 10 sarà riunito il Consiglio comunale di Salerno per la presa d’atto della decadenza di Vincenzo De Luca dalla propria carica di sindaco, sancita dalla sentenza della Corte d’Appello del tribunale di Salerno emessa la scorsa settimana ed immediatamente esecutiva. Un appuntamento molto più formale che sostanziale: l’assise cittadina, infatti, non sarà chiamata a fare altro che limitarsi ad “apprendere” la disposizione della Prefettura di Salerno con cui è stato stoppato definitivamente – ricorso in Cassazione e decisione della Corte d’Appello, che dovrebbe esprimersi sulla sospensione dell’efficacia del provvedimento così come richiesto dai legali dell’ex primo cittadino, permettendo – al mandato sindacale di De Luca. Niente di più, niente di meno: quel che è certo è che non ci sarà alcuna votazione né un deliberato. A fugare ogni dubbio, data la confusione degli ultimi giorni, è stato lo stesso presidente del Consiglio comunale Antonio D’Alessio: «Abbiamo – ha detto – così come richiesto dalla Prefettura, convocato l’assise in tempi molto brevi. Non c’è mai stata alcuna intenzione di dilatare la tempistica, anche perché non servirebbe a nulla. Si tratta di una pura formalità che non ha valore vincolante in merito alla decisione che poi dovrà assumere il Ministero dell’Interno in ordine allo scioglimento del Comune di Salerno». Insomma, l’unica opzione sarebbe, per i consiglieri più ostici, quella di fermare la seduta per mancanza di numero legale ma, a quanto pare, a poco servirebbe. Anzi, altro non comporterebbe, probabilmente, che una sanzione. A quanto pare, però, tra i corridoi di palazzo di città si sta facendo anche strada l’idea che il voto al prossimo maggio non sarebbe poi così negativo. Una convinzione che affonderebbe le proprie radici in un ragionamento: approfittare dell’effetto De Luca che, per contro, potrebbe affievolirsi se dovesse trascorrere un anno. Di fatto, venerdì subito dopo la seduta, il verbale sarà inviato in Prefettura per poi iniziare il proprio “viaggio” verso il Viminale che, nel giro di pochi giorni, dovrebbe anche sciogliere la riserva sul destino dell’amministrazione comunale salernitana.
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