Forchielli: tassa grava su cittadini e imprese - Le Cronache Ultimora
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Forchielli: tassa grava su cittadini e imprese

Forchielli: tassa grava su cittadini e imprese

Andrea Orza

Imprenditore fuori dagli schemi, economista controcorrente, visionario, ma soprattutto un battitore libero: Alberto Forchielli resta tra i pochi superstiti del dibattito economico che parla, ma tra i rarissimi che dicono. La sua carriera l’ha visto sempre un protagonista fuori dalle convenzioni e ad oggi una delle voci più autorevoli nel panorama economico internazionale. La sua carriera ha toccato università prestigiose, istituzioni di potere e autorità centrali. Collabora con il Sole 24 Ore, Piano Inclinato e Caixin Media oltre ad aver partecipato come ospite a trasmissioni italiane e internazionali tra cui, Piazza Pulita e Class CNBN, Bloomberg, CCTV. Come una roccaforte, Alberto Forchielli ha osservato i grandi cambiamenti sulla scacchiera economica: dalla Silicon Valley alla Cina, dall’Europa ai centri di gravità del potere globale. L’attuale ordine economico è segnato da crisi multiple – inflazione, guerre, smembramenti geopolitici e shift epocali tecnologici. Abbiamo avuto il piacere di conversare con lui per parlare della “nuova normalità” economica in relazione all’Ai, il ruolo dell’Occidente nel futuro dei mercati e la fragorosa retorica trumpiana. Una conversazione lucida e tagliente sulle scosse telluriche del sistema attuale. Stiamo assistendo ad una orchestra senza direttore o semplicemente al tavolo rotondo siedono sempre più giocatori? Oggi, quando si evoca una “nuova normalità” economica post-Covid, si fa riferimento a un cambiamento sistemico o a una crisi ciclica?* “Siamo di fronte ad cambiamento sistemico. Non occorre fare allarmismi ma notare che la “nuova normalità” deve ancora dimostrare di funzionare. È un assetto inesplorato, un copione fuori dai radar della storia, che rischia di rafforzarsi più per stanchezza che per il rendimento. Siamo come gatti che osservano il televisore: assorti e contemplativi.” L’inflazione è tornata protagonista nei notiziari. È come l’Arlecchino del circo finanziario che danza tra i grafici mentre la miccia brucia sotto il palcoscenico. Quali sono le sue cause? Shock dell’offerta, domanda surriscaldata o politiche monetarie ultra-espansive? «L’inflazione che stiamo vivendo è una conseguenza diretta dei dazi stabiliti da Trump. Ogni volta che i dazi salgono, anche il costo del denaro si alza e così di conseguenza il prezzo dei beni e dei servizi. Grava una sorta di tassa invisibile sulle famiglie e le imprese. Sicuramente è stato come un colpo di martello sull’economia globale.” Questa dinamica è strettamente collegata alla situazione americana? I prossimi quattro anni saranno come un dado lanciato in aria, senza possibilità di tornare indietro? “La situazione è sibillina, certo, ma nulla è segnato con il fuoco. Le scelte sbagliate possono essere corrette, se si ha fermezza e la lucidità morale di farlo.” Si può… con Trump? “La situazione potrebbe capovolgersi se ritrattasse le sue posizioni, sarebbe una virata più moderata. Per adesso siamo in attesa del peggio. Non voglio apparire una scomoda Cassandra, spero di sbagliarmi.” Secondo lei, lo farebbe mai? “Beh, Trump sarebbe capace di qualsiasi riposizionamento, com’è già capitato in passato. Non indugerà se vorrà cambiare idea, è senza vergogna e funanbolico nelle opinioni. Per quanto mi riguarda sta già rettificando quanto detto. Per dirla con un’immagine: il caffè sale nella moka.” Le economie emergenti sono nuove pedine che ristrutturano gli equilibri. Assistiamo a un ordine mondiale a geometria variabile. Quale ruolo avrà l’Occidente nei prossimi 10 anni? “L’Occidente vivrà un declino inesorabile, almeno l’idea di Occidente così come l’abbiamo sempre conosciuto cambierà. Oggigiorno, i Paesi del Sud Globale, come l’India, Brasile, Sudafrica e prima fra tutte la Cina, vogliono assumere un ruolo centrale. Non vogliono essere spettatori ma stabilire una posizione di rilievo, come nuovi registi della scena globale. Hanno già le mani sul timone.” Se potesse suggerire un’unica correzione per sbloccare il “collo di bottiglia” dell’economia attuale e rendere il sistema più resiliente, quale sarebbe? “Sarò ripetitivo ma bisognerebbe liberarsi della prosopopea trumpiana. La sua visione alterata, isolazionista e ostile è una pietra in mezzo al cammino ad ogni tentativo di ritrovare sicurezza economica. Ora che Trump è protagonista ci aspetteranno quattro anni ballerini, dove verranno prese decisioni delicate ma difficili da prevedere e assisteremo ad una propaganda spietata. I colpi di scena non mancheranno.” Secondo lei, l’interazione digitale è in grado di mitigare le disuguaglianze economiche e restituire fiducia verso le istituzioni finanziarie e politiche? “Certo! L’interazione digitale consente maggiore accessibilità e agevola il rapporto tra gli utenti e le istituzioni. Inoltre punta alla trasparenza oltre che alla riduzione delle barriere burocratiche. Queste renderebbe i cittadini più partecipi alle decisioni e consapevoli di ciò che accade.” L’intelligenza artificiale è oggi come un dado ancora in volo: i risvolti non si conoscono, ma è troppo tardi per tirarsi indietro. Cosa pensa a riguardo? “Sono molto ottimista. Credo che l’intelligenza artificiale possa migliorare notevolmente la qualità della vita, soprattutto nei servizi e nelle relazioni con la pubblica amministrazione. Non credo che genererà disoccupazione di massa, come qualcuno paventa. Non mi soffermo neppure sulle ipotesi di una “superintelligenza” che potrebbe sfuggire al controllo umano. Vero è che il dibattito si sta facendo sempre più complesso vertendo su una maggiore premura tramite un approccio critico e riflessivo.”