25 aprile per i caduti di Salerno - Le Cronache Attualità
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25 aprile per i caduti di Salerno

25 aprile per i caduti di Salerno

Uomini che per ridarci la dignità di popolo lasciarono una lunga scia di sangue in tutta la penisola e anche oltre, riscattando a caro prezzo la nostra libertà. Dalla sera dell’8 settembre 1943 fino a dopo la fatidica data del 25 aprile ai cittadini nati a Salerno lottò e morirono per guadagnare a noi libertà e democrazia. La scia di sangue salernitano versato iniziò già dal giorno dopo l’armistizio sul porto di Gaeta il sottotenente Ugo Della Monica nato in via Irno fu lasciato solo in una postazione di mitragliatrice sul molo militare. Difese la sua postazione con mitragliatrice dall’assalto di carri della Wermacht tanto da permettere che il naviglio militare italiano si allontanasse. Il sottotenente fu dilaniato, nessun riconoscimento istituzionale per lui e son passati ottant’anni! Nelle stesse ore del 9 settembre a La Maddalena i tedeschi assaltano la più grande base navale italiana occupando l’ammiragliato, la situazione si fece incandescente tanto che il giorno 13 ci fu una furibonda battaglia tra italiani di varie armi e i tedeschi. Diversi i caduti tra essi cadde in combattimento il marinaio Carmine De Dominicis di Pastena poi decorato con la MBVM e sepolto nel sacrario militare dell’isola. In aspra lotta contro i tedeschi morì a Cefalonia l’ufficiale della divisione Acqui, Achille Olivieri, salernitano nativo del centro città. Dopo aspra e alterna battaglia gli italiani che avevano rifiutato di cedere le armi furono costretti alla resa. Gli ufficiali italiani furono giustiziati alla tristemente famosa Casetta Rossa, tra questi il Salernitano Achille Olivieri. Dopo la guerra, lo sdegno italiano per le fucilazioni di massa naziste portarono a intitolare strade ai Martiri di Cefalonia (anche Salerno nel rione Pastena). Solo nel 1975 al salernitano fu concessa la MOVM, Tanto tardiva da non far comparire il suo nome nella lapide che sulla provincia ricorda le Medaglie d’Oro della guerra di liberazione di tutta la provincia. Pure di Salerno era Ugo Stanzione un Tenente dell’Accademia militare di Modena, era distaccato a Sassuolo quando il 9 settembre 1943 ci fu lì uno scontro fra alcuni reparti dell’esercito italiano e truppe della Wermacht che imponevano la resa e la consegna delle armi. Ugo si salvò dal conflitto ed entro nelle formazioni partigiane. Cadde a Civago RE, il 5 febbraio 1944. Decorato con MAVM. Diversamente dagli altri fu la sorte del Santamargheritese Giovanni Manzo, militare di artiglieria spedito in Grecia, catturato dai nazisti, riuscì a fuggire e rientrare in Italia. Entrò nelle formazioni partigiane nel cuneese e fu uno dei partigiani che si batte gagliardamente diventando ufficiale della sua formazione. A liberazione conseguita, ritornò a casa. Anni dopo la sua scomparsa gli fu attribuita la MBVM. Pure di Canalone era Gennaro Pascale, un carabiniere richiamato e inviato a Creta nel 1942 disperso il 30 settembre del 1944 quando militari tedeschi collocarono un ordigno su un pontone zattera di trasporto, diversi furono gli italiani coinvolti e caduti, Gennaro non fu mai ritrovato e considerato disperso. Era di torrione il partigiano tempesta, Ortensio Celano militare di leva era nato a Torrione. L’armistizio lo trovò in uniforme in Piemonte, fu tra i primi a entrare nelle fila partigiane. Cadde in un’azione contro una caserma della RSI a Volpiano il 5 febbraio del 1945. Sangue acerbo fu quello versato dal giovane salernitano Oreste Pastore caduto a diciott’anni nell’insurrezione del nord Italia, esattamente il giorno 27 aprile mori sotto i colpi nazifascisti nei pressi della stazione Dora che i nazisti cercavano di minare. Una lapide sul luogo in cui morì lo ricorda ai torinesi e ai salernitani che ignorano. Il salernitano Max Casaburi nato in via Duomo era un ufficiale dell’esercito già decorato MBVM in Balcania come capitano dei carristi, non manco di aiutare ebrei che nel varco di fiume cercavano salvezza in Italia. Fu scoperto e rimandato in patria, giusto per partecipare come militare alla difesa di Porta san Paolo. Catturato e caricato come prigioniero inviato verso la Germania, evase dal carro ferroviario, e tornò a Parma sua citta di adozione, entrò nelle fila partigiane. Per delazione fu catturato di nuovo e inviato in campo di prigionia a Bolzano. Il 27 aprile 1943 il campo di Bolzano fu raggiunto dagli alleati e ai rinchiusi fu concesso di rientrare a casa. Percorrendo la via dal Brennero verso Parma incrociò un gruppo di nazisti in fuga che spararono sul suo gruppo e uccidendolo sul bordo della strada a Mattarello di Trento. Gli fu conferita un’altra MBVM della Resistenza. Malgrado siano passati ormai ottant’anni quest’elenco è molto approssimativo certo non esaustivo. Chi ha cuore continuerà …. MdL Giuseppe Nappo