di Giovanni Sapere
Quando si pensò a Sposi ma non solo, l’idea era quella di aggregare un po’ di aziende, anche soli piccoli operatori locali del settore delle cerimonie, per farle collaborare e sfruttare i contatti di ognuno e mettere su un primo pubblico di visitatori che si sarebbe dovuto tramutare in clientela affezionata per atelier, negozi di bomboniere e studi fotografici. Più che ad una rassegna fieristica di ampio respiro si puntò a creare un evento riservato a poche decine tra attività commerciali, artigiani ed altri professionisti del settore. Un lavoro più da wedding planner che da organizzatori di grandi manifestazioni, come racconterà l’ideatore della kermesse Mimmo Sorgente nell’intervista che segue. Nel 1995 al Centro Sociale di Salerno, la società Eventi diede alla luce Sposi ma non solo, un piccolo contenitore che sarebbe stato destinato a diventare negli anni punto di riferimento per imprese e migliaia di futuri sposi in cerca di novità per il loro giorno più importante. La mostra delle piccole e grandi cerimonie, da Salerno, ha saputo conquistare territori sempre più lontani fino ad attirare l’attenzione di un pubblico di fuori regione. Per qualche tempo ha prodotti edizioni bis a Paestum e nell’area irpina, ma poi ha scommesso tutto sul capoluogo. Tutto a Salerno, in un’unica grande tappa, dove aggregare centinaia di aziende e migliaia di visitatori. Poi si sono affacciati i brand nazionali e quegli operatori abituati alle grandi rassegne fieristiche: l’esigenza è stata dunque quella di lasciare il Centro Sociale del Quartiere Italia e di trovare in città una location più grande, che soddisfacesse le esigenze espositive di tante ditte. In assenza di un polo fieristico, dal 2006 si è passati al Centro Agroalimentare, nella zona industriale, più lontano dal centro cittadino ma molto più funzionale ad accogliere grandi numeri. Dai 30 piccoli stand della struttura polivalente di Pastena ai 100 spazi espositivi dei padiglioni di via Mecio Gracco: più che una svolta è stato un grande passo in avanti di un progetto che avrebbe ancora ampi margini di miglioramento se solo ci fosse in città una struttura più accogliente, quanto meno vicina all’idea di centro fieristico. In 20 anni, mentre hanno visto nascere e crescere aziende, ne hanno accolti di sposi, di famiglie intere, addetti ai lavori, anche semplici curiosi! Oggi dietro Sposi ma non solo c’è Jolly Group, con un team di giovani professionisti di Salerno che da anni lavorano nel campo del tempo libero e del turismo in tutta Italia. A capo del Gruppo, Mimmo Sorgente condivide con il fratello minore Antonio anche i business nel settore alberghiero, gestendo il Mediterranea Hotel. E proprio con il creatore di Sposi ma non solo ci siamo soffermati a sfogliare l’album dei ricordi della kermesse. Come nacque l’idea di Sposi ma non solo? “Si partì con la sfilata animata ed una serie di altre aziende che avevano come primo compito di portare sposi e clienti all’evento. Le sfilate si svolsero solo il sabato e la domenica: a quei tempi avevamo un solo atelier”. Qual era l’obiettivo che si intendeva perseguire? “Creare un evento che servisse ad un gruppo di aziende diverse tra loro a collaborare”. Il ricordo più bello di questi 20 anni? “La folla della terza edizione, dovemmo chiudere le porte per scongiurare pericoli di ordine pubblico e la visibilità nazionale con i servizi de “La vita in diretta” di Rai Uno e quello del TG2 Costume e società”. Il personaggio che più vi è rimasto nel cuore? “Loredana Lecciso, che accompagnò il passaggio al Centro Agroalimentare, trascinando un pubblico straripante, e Lello Carrella con le sue performance dell’abito creato in tre minuti, spesso ospite a Domenica In”. L’azienda o le aziende a cui assegnare il premio fedeltà? “Marcina Tour e Mobili Di Palma”. Qual è l’azienda che deve tanto a Sposi ma non solo per essersi sviluppata proprio grazie alla manifestazione? “Senza fare nomi, credo che questa manifestazione abbia portato fortuna a diversi fotografi”. La soddisfazione più grande? “Essere qui a venti anni di distanza”. E il più grande rammarico? “Non avere un polo fieristico. Per il futuro auspichiamo davvero di poter disporre di padiglioni più adeguati all’evento”. Con i tempi che corrono, perché continuare ad investire in Sposi ma non solo? “Resta il miglior modo per investire nel mondo delle cerimonie e farsi conoscere. In soli quattro giorni si stabiliscono grandi rapporti tra le aziende ed il pubblico di potenziali clienti”. Per chiudere? “Grazie a quanti hanno creduto nel nostro progetto. Con grande orgoglio varchiamo la soglia dei 20 anni, una bella risposta a questa crisi che sembra non finire, una bella iniezione di ottimismo!”.