di Erika Noschese
Un’ondata di morbillo sta investendo con forza l’Europa e l’Asia centrale, registrando un raddoppio allarmante dei casi nell’ultimo anno. I livelli di contagio hanno raggiunto picchi che non si vedevano dal lontano 1997, suscitando una profonda preoccupazione nell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’ente sanitario globale lancia un appello urgente, sottolineando i gravi rischi che questa recrudescenza comporta per la salute pubblica, con particolare attenzione alla vulnerabilità dei bambini. È intenzione di queste colonne addentrarsi nelle complesse cause di questa allarmante risalita del morbillo, esaminando le molteplici sfaccettature di questo fenomeno, analizzando le gravi conseguenze che questa ondata di contagi comporta per la salute pubblica, esplorando l’impatto sui sistemi sanitari e sulla vita delle persone, offrendo una panoramica completa delle sfide che ci attendono. Inoltre, un focus delle strategie cruciali che possono essere messe in atto per contrastare efficacemente la diffusione del virus, proteggendo così la popolazione e salvaguardando la salute di tutti. Abbiamo intervistato il dottor Elio Giusto, medico di medicina generale e presidente provinciale della Fimmg di Salerno. Considerando l’aumento dei casi di morbillo a livello mondiale, europeo e nazionale, qual è la situazione attuale in Campania e, in particolare, nella provincia di Salerno? Stiamo osservando un aumento dei casi anche nella nostra zona? «L’Italia, come il resto dell’Europa, sta registrando un preoccupante aumento dei casi di morbillo nel 2024, a seguito di un calo della copertura vaccinale durante la pandemia. Secondo il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), la Campania rientra tra le regioni con casi notificati, anche se in misura minore rispetto ad alcune regioni del nord. Nella provincia di Salerno, i dati aggiornati al primo trimestre 2025 evidenziano alcuni casi confermati, soprattutto tra soggetti non vaccinati o con ciclo vaccinale incompleto. Nonostante non si parli ancora di un focolaio esteso, si osserva un trend in lieve aumento, in linea con l’andamento nazionale». Qual è la copertura vaccinale attuale nella nostra regione e provincia? Ci sono campagne di sensibilizzazione o iniziative specifiche per aumentare la consapevolezza sull’importanza della vaccinazione, soprattutto per la seconda dose di richiamo? «Attualmente, la copertura vaccinale per il morbillo in Campania si attesta attorno al 91% per la prima dose e 84% per la seconda dose (dati ISS 2023), al di sotto della soglia di sicurezza del 95% raccomandata dall’OMS. Nella provincia di Salerno, la situazione è analoga, con dati disomogenei tra i vari distretti sanitari. Per far fronte a questa criticità, la Regione Campania ha avviato campagne di richiamo vaccinale e iniziative nelle scuole, in collaborazione con le ASL, come la “Settimana della vaccinazione” e l’uso di ambulatori mobili nei comuni a bassa copertura. Tuttavia, la partecipazione resta modesta, soprattutto per quanto riguarda la seconda dose di richiamo». Quali sono i rischi e le complicanze più gravi del morbillo, soprattutto per i bambini e gli adulti non vaccinati? Ci sono stati casi di complicanze gravi nella nostra zona? «Il morbillo non è una malattia banale: può comportare complicanze gravi e potenzialmente letali, soprattutto nei bambini piccoli, adulti non vaccinati e soggetti immunocompromessi. Le complicanze più frequenti includono: polmonite; otite media; diarrea grave; encefalite (1 caso ogni 1.000-2.000 infezioni), che può lasciare danni neurologici permanenti; morte, in rari casi. Negli ultimi mesi, in Campania sono stati segnalati casi di polmonite e un caso di encefalite associata al morbillo in un adulto non vaccinato, fortunatamente risolti. Questo sottolinea la necessità di una copertura vaccinale completa». In che modo le campagne anti-vaccinazione influenzano la copertura vaccinale e la diffusione del morbillo nella nostra regione? Quali strategie si possono adottare per contrastare la disinformazione? «Le campagne anti-vaccinazione hanno contribuito alla diffusione di disinformazione, minando la fiducia nella sicurezza dei vaccini. In Campania, come in altre regioni, questo ha comportato un calo della seconda dose vaccinale, rendendo vulnerabili intere fasce della popolazione. Le strategie efficaci per contrastare questo fenomeno includono: educazione sanitaria, nelle scuole e nei media; coinvolgimento attivo di medici di famiglia e pediatri nella comunicazione pro-vaccino; monitoraggio e contrasto alle fake news sui social media; testimonianze dirette di chi ha affrontato complicanze da morbillo». Quali sono le misure di controllo e gestione dei focolai di morbillo che vengono adottate a livello locale? Ci sono protocolli specifici per la gestione dei casi nelle scuole e negli ospedali? «In Campania e nella provincia di Salerno, le ASL adottano protocolli specifici per la gestione dei casi e dei contatti, in linea con le direttive del Ministero della Salute. Le misure principali includono: isolamento del caso sospetto o confermato; tracciamento e vaccinazione dei contatti non immuni; attivazione di sorveglianza attiva nelle scuole; comunicazione immediata ai pediatri e ai medici di medicina generale del territorio. Nelle scuole e negli ospedali sono previsti protocolli di notifica rapida e linee guida per la sospensione temporanea della frequenza per soggetti non vaccinati in caso di esposizione. In conclusione, il morbillo rappresenta una minaccia riemergente, anche nel nostro territorio. È essenziale aumentare la copertura vaccinale, soprattutto con la seconda dose, e rafforzare le azioni di sensibilizzazione e risposta rapida per evitare focolai. La collaborazione tra enti sanitari, scuole e comunità è la chiave per proteggere la salute pubblica».





