Buona Domenica delle Palme con le ricette di famiglia - Le Cronache Attualità
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Buona Domenica delle Palme con le ricette di famiglia

Buona Domenica delle Palme  con le ricette di famiglia

La Domenica delle Palme apre le porte alla Settimana Santa, e con essa si risvegliano ricordi, riti e sapori che raccontano le nostre radici. È un giorno che profuma di casa, di forno acceso e di gesti tramandati. Sulle tavole tornano le preparazioni semplici e simboliche, quelle che hanno il potere di unire le generazioni con un solo morso. In questo tempo sospeso tra la quaresima e la festa, ogni ricetta assume un valore speciale non è solo cibo, ma memoria viva. Tutti, oggi, sulle nostre tavole avremo qualcosa che ci riporta all’infanzia, alle tradizioni di famiglia. Sulla mia, non mancherà “’o piccillo”, che mi riporta alle Pasqua della mia infanzia, quando con nonna Raffaela si accendeva il forno a legna per cuocere pastiere e pane ed immancabili i piccilli per tutti i bambini della famiglia. Perchè c’era un tempo in cui il simbolo della Pasqua non era l’uovo di cioccolato, ma un pane intrecciato che racchiudeva un significato profondo. Si chiamava affettuosamente “’o piccillo”, ed era molto più di una semplice preparazione da forno era un gesto d’amore, un dono fatto a mano, un pane benedetto dalla memoria. Le nonne lo preparavano con la stessa pasta del pane, quella impastata con farine semplici, acqua, lievito, sale e un filo d’olio. Niente di complicato, ma tanto sapore e tanto cuore. Una volta lievitato, l’impasto veniva diviso, intrecciato a mo’ di piccola ghirlanda, e al centro si adagiava con cura un uovo sodo. L’uovo, simbolo di vita e rinascita, diventava così il fulcro di questo piccolo capolavoro della tradizione contadina. “O piccillo” veniva donato ai bambini, ai “piccirilli” di casa, durante i giorni che precedevano la Pasqua. Lo si trovava sul tavolo, accanto alla palma intrecciata della domenica, tra i dolci rustici e le preparazioni rituali. Non aveva fronzoli, né incarti scintillanti, ma era forse il più grande dei regali profumava di casa, di affetto, di tempo dedicato. ’O piccillo: il dono pasquale fatto con amore. Ingredienti per 4 piccilli: – 500 g di farina (meglio se metà 0 e metà semola rimacinata) – 300 ml di acqua tiepida – 10 g di lievito di birra fresco (oppure 3 g secco) – 1 cucchiaino di zucchero – 10 g di sale – 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva – 4 uova sode (intere, con il guscio) – 1 uovo sbattuto (per spennellare) – Semi di sesamo, finocchietto o anice per decorare (facoltativo) Procedimento: Sciogli il lievito e lo zucchero in un po’ d’acqua tiepida. In una ciotola capiente, versa la farina e unisci l’acqua con il lievito. Aggiungi il resto dell’acqua poco alla volta, quindi il sale e l’olio. Impasta fino a ottenere un panetto liscio ed elastico. Copri l’impasto con un canovaccio e lascialo lievitare per circa 2 ore, fino al raddoppio. Dividi l’impasto in 4 porzioni uguali.Da ciascuna porzione, ricava due filoncini lunghi e sottili. Intrecciali tra loro e uniscili a formare una piccola ciambella o ghirlanda. Al centro, incastra con delicatezza un uovo sodo (può essere colorato naturalmente con bucce di cipolla rossa, barbabietola o curcuma). Disponi i piccilli su una teglia rivestita di carta forno.Lasciali lievitare ancora 30-40 minuti, coperti con un canovaccio. Spennella la superficie con l’uovo sbattuto. Se desideri, cospargi con semi di sesamo, finocchietto o anice. Cuoci in forno statico preriscaldato a 180°C per 25-30 minuti, fino a doratura. Il piccillo si conserva bene per un paio di giorni, avvolto in un canovaccio ed è perfetto da regalare o da servire come pane simbolico sulla tavola di Pasqua o della Domenica delle Palme. Raffaella D’Andrea