L'avv di Cagnazzo: un primo passo - Le Cronache Ultimora
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L’avv di Cagnazzo: un primo passo

L’avv di Cagnazzo: un primo passo

di Erika Noschese

 

 

Un nuovo capitolo si apre nell’intricata vicenda giudiziaria che avvolge la morte di Angelo Vassallo, il carismatico sindaco-pescatore di Pollica assassinato nel settembre 2010. A distanza di anni da quel tragico evento, e dopo la recente notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che ha scosso il panorama giudiziario. Gli ermellini hanno infatti accolto il ricorso presentato dagli avvocati Ilaria Criscuolo (per Cagnazzo), Giuseppe Stellato e Franco Liguori (per Cioffi), Giovanni Annunziata (per Cipriano).

La decisione della Suprema Corte comporta l’annullamento, con rinvio degli atti al Tribunale del Riesame di Salerno per un nuovo giudizio, dell’ordinanza che aveva disposto le misure cautelari restrittive nei confronti del colonnello Cagnazzo, dell’ex carabiniere Lazzaro Cioffi e dell’imprenditore Giuseppe Cipriano. Secondo le ipotesi investigative, i quattro, insieme all’ex pentito Romolo Ridosso, avrebbero avuto un ruolo nella complessa dinamica che portò alla morte di Vassallo, pur non essendo indicati come gli esecutori materiali del delitto. Nonostante questo importante pronunciamento della Cassazione, che ha accolto le argomentazioni difensive portate avanti dall’avvocato Criscuolo, la situazione per il colonnello Cagnazzo rimane complessa. L’ufficiale dei Carabinieri, infatti, non verrà scarcerato e continuerà a rimanere detenuto presso il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Abbiamo raggiunto telefonicamente l’avvocato Ilaria Criscuolo, subito dopo la diffusione della notizia, per raccogliere le sue prime reazioni a questo significativo sviluppo processuale. L’avvocato, che ha espresso “soddisfazione” a nome anche degli altri legali del collegio difensivo, ci ha fornito un quadro più chiaro delle implicazioni di questa decisione della Cassazione e delle prossime strategie difensive che verranno messe in campo per il colonnello Cagnazzo. Bisognerà, infatti, capire quali scenari si aprono ora per il prosieguo di questa intricata vicenda giudiziaria che continua a tenere con il fiato sospeso l’intera comunità salernitana e non solo.

Una decisione che era ipotizzabile già martedì sera, ma ha preferito attenderne l’ufficialità.

«Avrei avuto difficoltà a dire qualunque cosa prima di avere notizie dell’esito, anche per rispetto nei confronti dei magistrati che stavano facendo Camera di consiglio. Sono sempre stata dall’inizio, e continuerò ad esserlo, molto cauta e rispettosa del lavoro di tutti. Premesso che nulla di preciso posso dire, se non quello che ho saputo stamattina, e cioè che l’ordinanza è stata annullata. Era ciò che avevamo fortemente richiesto e il procuratore generale si era fortemente opposto. È la prima cosa buona che accade dal 7 novembre 2024. Adesso dovremo aspettare ovviamente le motivazioni della corte di cassazione per capire sotto quale profilo sia stata annullata».

Lei ha già un’idea.

«Noi ci siamo concentrati principalmente sulla gravità indiziaria, nei ricorsi e nell’udienza di ieri. Per noi era il vero punto dolente dell’ordinanza. Gli elementi che sono stati ritenuti gravi indizi, per noi non rivestivano assolutamente questa qualifica. Questa, però, era la nostra prospettazione: quali siano state le valutazioni della cassazione, finché non le leggiamo, non possiamo saperlo. Di certo c’è che hanno annullato per tutti: possiamo immaginare, quindi, che l’impianto sia stato ritenuto complessivamente inidoneo, così come era stato impostato, per tutti e tre, anche per Cipriano e Cioffi, con rinvio al Tribunale di Salerno per un nuovo giudizio. Quindi questo significa che non escono dal carcere».

Ad alcuni la permanenza in carcere può far “storcere il naso”, circa la validità dell’annullamento.

«Chiaramente la procedura penale non la conoscono tutti, poi di questi tempi tutti ritengono di poter dire di tutto e valutare di tutto, anche di cose che non sanno; quindi, questo significa che si sentano e leggano cose non corrette. In questa situazione e contesto non c’era altro risultato ipotizzabile. L’annullamento senza rinvio significava mettere la pietra tombale su 14 anni di indagini, non avevamo oggettivamente puntato su questo. Ovviamente, si fa sempre il massimo possibile, ma questo è il risultato più giusto che si poteva ottenere».

Come ha reagito, alla notizia, il Cagnazzo?

«Ci ho parlato al telefono stamattina (ieri per chi legge, ndr): la sua è stata una reazione comprensibile di speranza, questa è la prima cosa che mi viene da dire. Per la prima volta, perché dal 7 novembre ad oggi, quando è stato arrestato, è il primo giorno in cui abbiamo avuto tutti, e lui per primo, un attimo di commozione e di speranza. Un po’ di sole nell’acqua gelida, mi viene da dire».

Sembra ancora più complicato, così, stabilire quale sia la verità sul caso Vassallo.

«Questa, purtroppo, è una vicenda incredibilmente complessa e articolata. In 14 anni sono state sentite tantissime persone, per cui è difficile, oggi, tirare le fila. Noi, ovviamente, siamo più che certi dell’estraneità del colonnello Cagnazzo a qualsiasi tipo di accusa, ed è quello che porteremo avanti fino alla fine dei nostri giorni. La prognosi, oggettivamente, non sono in condizioni e non ritengo opportuno farla. Si tratta di una vicenda delicatissima, con persone coinvolte che hanno perso un familiare. Nessuno è in condizioni di dire cosa succederà: noi abbiamo la nostra strada da percorrere e continueremo a farlo. Ovviamente un risultato come quello di questa mattina (ieri per chi legge, ndr) ci dà speranza che la verità, per quanto riguarda noi evidentemente, possa venire fuori. Poi sicuramente c’è qualcuno che sa, perché il sindaco Vassallo qualcuno l’ha ammazzato. Ci auguriamo il meglio non solo per il colonnello Cagnazzo ma anche per far luce su quello che realmente è successo».