di Marta Naddei Da qui ai prossimi due mesi ogni giorno potrebbe essere quello buono per la sentenza sulla decadenza di Vincenzo De Luca dalla carica di primo cittadino di Salerno. Quel che è certo è che entro i prossimi 60 giorni i giudici scioglieranno la riserva in merito alla questione incompatibilità con una decisione che potrebbe inerire, però, due aspetti. Nella tarda mattinata di ieri, infatti, presso la Corte d’Appello sezione civile del Tribunale di Salerno si è celebrata l’udienza con la quale il processo è ricominciato dopo che lo scorso mese di dicembre era stato interrotto a causa della scomparsa del legale del sindaco, Edilberto Ricciardi. La nuova squadra difensiva del primo cittadino è composta dagli avvocati Angelo Clarizia e Paolo Ricciardi, mentre per quanto riguarda la difesa di uno degli amministratori cittadini costituitisi in giudizio, ovvero l’assessore al bilancio Alfonso Buonaiuto, ha fatto la sua discesa in campo il presidente dell’ordine degli avvocati Americo Montera. Un’udienza piuttosto particolare quella di ieri mattina con il collegio giudicante – presidente Pasquale Perretti, a latere Sofia Rotunno e Marina Ferrante – che ha incardinato il processo, mandandolo a decisione. Sul tavolo, però, potrebbero esserci due possibilità: un possibile rinvio al 16 aprile, come richiesto dal legale di 50 cittadini a supporto della tesi del sindaco De Luca, Salvatore D’Agostino, alla luce della presentazione della prima istanza di riavvio del processo, oppure la sentenza immediata, così come richiesto e auspicato da Stefania Marchese e Oreste Agosto, legali dei parlamentari del Movimento Cinque Stelle (ieri in aula era presente il deputato Girolamo Pisano) che hanno sollevato il caso dinanzi alla magistratura ormai più di un anno fa. Nel corso dell’udienza, non sarebbe stata superata l’eccezione sulla questione della “prelazione” inerente alla presentazione della richiesta di riavvio del processo ma – stando allo svolgimento dell’udienza – di fatto, si è anche tenuto il dibattimento, con l’avvocato Clarizia che per primo ha sciorinato le sue conclusioni, seguito poi dai legali delle altre parti. Ed è proprio per questo motivo che sia gli avvocati Agosto e Marchese sono convinti di una cosa: «Ora ci potrà essere solo la sentenza definitiva. Di rinvio non se ne dovrebbe parlare dal momento che, a nostro avviso, il punto è stato ampiamente superato con la discussione che si è tenuta in aula». Allo stato, i magistrati hanno comunque l’obbligo di prendere in considerazione tutte le istanze presentate dalle parti. La decisione, comunque, potrebbe arrivare – in un senso o nell’altro – a strettissimo giro, alla luce del carattere di urgenza della vicenda.
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