«Se non si candida De Luca, chi può farlo?». Questa è la domanda che pone il segretario provinciale del Partito democratico Nicola Landolfi, in occasione dell’inaugurazione del “Comitato De Luca per le primarie”, in vista della prossima competizione che dovrebbero tenersi il primo febbraio (salvo probabili colpi di scena) e che vedono il sindaco di Salerno in prima linea. All’evento hanno preso parte anche l’assessore alle politiche sociali Nino Savastano, l’assessore alla mobilità Luca Cascone, il segretario provinciale del Pd Nicola Landolfi, il consigliere provinciale Giovanni Coscia e il secondogenito del primo cittadino Roberto De Luca. «Siamo partiti in maniera concreta e visibile e per questo siamo contenti di questa battaglia elettorale» – dichiara l’assessore Cascone – «Le primarie sono un obiettivo importante per la città di Salerno e, come il sindaco, anche noi ci teniamo ad avere un contatto diretto con la gente. Siamo tutti impegnati in un giro dei territori che vede coinvolte tutte le città campane, tra cui Napoli, dove oggi (ieri per chi legge, ndr) il sindaco era presente». Ad intervenire anche Roberto De Luca, figlio dell’aspirante candidato governatore: «Non diamo per scontato nulla anche se posso dire con certezza che avremo un’istituzione corretta e sana. Bisogna dare un input nei territori della nostra regione al fine di preservarli e per questo è fondamentale lo sforzo di tutti. Manca davvero poco alle primarie e vorrei sottolineare che anche i giovani possono dare il loro contributo, poiché è possibile votare dai 16 anni in poi». «Sono vent’anni che siamo al servizio della città, amministrandola con tutte le nostre risorse – interviene il segretario provinciale del Pd Landolfi – Bisogna vincere a Napoli, senza dimenticarci delle altre province e della nostra città. Abbiamo riconquistato il rispetto dei cittadini di Salerno e se il popolo della regione Campania starà dalla nostra parte, si potrà raggiungere un importante traguardo. Nonostante la poca voglia che molti provano nei confronti della politica, dobbiamo dimostrare che Salerno c’è. Conosciamo tutti quanti i drammi che attanagliano le famiglie ed i quartieri ed è per questo che bisogna dare una svolta all’istituzione. L’oppositore “parla bene ma non dice niente” – conclude Landolfi – e dobbiamo fare in modo che, oltre questo, l’assenteismo non diventi il nostro peggiore nemico. La rassegnazione non fa parte di noi e anche se “siamo ultimi in tutto” è divenuto lo slogan contro cui il sindaco riguardo i servizi sociali, i trasporti pubblici e la scuola, ha contrapposto il suo “mai più ultimi”, noi dobbiamo fare in modo che avvenga un cambiamento concreto». Alfonso Criscuolo
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