Nocera. Morì per un incidente, 9 mesi ad automobilista - Le Cronache Provincia
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Nocera. Morì per un incidente, 9 mesi ad automobilista

Nocera. Morì per un incidente, 9 mesi ad automobilista

Nocera Inferiore. Nove mesi di pena patteggiata e un risarcimento del danno per la morte del 22 Federico Capasso di Nocera Inferiore avvenuta a Cava de’ Tirreni a luglio del 2022 a seguito di un grave incidente stradale. E’ quanto stabilito per una 43enne cavese accusata di omicidio stradale per aver cagionato, con la sua auto, la morte del giovane nocerino (famiglia assistita dall’avvocato Luigi Vicidomini). Il procedimento penale a carico della donna si è concluso lunedì davanti al gup del Tribunale di Nocera che ha ratificato il patteggiamento della pena dopo l’approvazione da parte della procura con il difensore dell’imputata. La vicenda trae origina dalla tragedia dell’estate di tre anni fa. Era con un coetaneo in sella a uno scooter quando  all’altezza dell’incrocio di via XXV Luglio a Cava de’ Tirreni lo scooter guidato da Capasso  si scontrò con un’utilitaria guidata da una donna che proveniva dalla direzione opposta. L’impatto fu  violentissimo: il corpo del 22enne era stato sbalzato ed era finito a venti metri dal luogo dell’incidente. Per quel decesso era stata stabilita dalla procura nocerina anche una perizia cinematica che aveva fornito la ricostruzione del sinistro: l’auto Kia guidata dalla donna avrebbe travolto lo scooter su cui viaggiava la vittima in compagnia di un altro giovane. La 43enne non avrebbe accostato al margine della sua carreggiata, ma avrebbe rallentato, aspettando il transito di una vettura che sopraggiungeva dalla direzione opposta, per poi svoltare a sinistra ad una velocità tra i 10 e i 20 Km orari senza dare la precedenza al mezzo a due ruote che  impattò contro la fiancata della macchina: Capasso morì dopo pochi secondi dalla caduta a seguito dal violento impatto con l’asfalto mentre per il passeggero ci fu un ricovero in ospedale per ferite ritenute leggere. Dopo le sue dimissioni raccontò quei momenti agi inquirenti i quali avevano raccolto anche i filmati delle telecamere. Quindi la perizia con il consulente ad addebitare colpe specifiche alla conducente della Kia per la quale era stato chiesto il rinvio a giudizio. Ha scelto il rito alternativo optando per il patteggiamento della pena (9 mesi) e il risarcimento del danno. Procedimento che non passerà per l’Appello ma che terminerà direttamente in Cassazione.