Scafati sviluppo, danni per gli imprenditori - Le Cronache Provincia
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Scafati sviluppo, danni per gli imprenditori

Scafati sviluppo, danni per gli imprenditori

Scafati. Si profila un danno milionario per la vicenda della ex “Scafati Sviluppo” dopo che il Tribunale di Nocera Inferiore ha accolto la richiesta della Curatela Fallimentare di acquisire gli immobili pagati da alcuni imprenditori i quali per riottenerli dovranno partecipare a un’asta giudiziaria. E si infiamma anche il dibattito politico sul caso. “Il sindaco purtroppo ha la memoria corta. A suo tempo avvertimmo della pericolosità di fare gli atti di compravendita nelle condizioni in cui si trovava la società purtroppo oggi a pagarne le conseguenze sono solo i poveri imprenditori che hanno fatto affidamento sulla di una società pubblica”, dice Mario Santocchio coordinatore di Fdi. Il coordinatore cittadino del partito della Meloni chiede i chiarimenti all’amministrazione comunale, che ad inizio 2024 ha chiesto anche una consulenza di Daniele Meriani, al fine di provare a difendere gli investimenti dei privati. Al tempo stesso l’attuale primo cittadino punta il dito sulla gestione dell’amministrazione che l’ha preceduto, proprio a trazione Fratelli D’Italia. “Quelli che parlano oggi sono gli stessi che ieri amministravano; sono gli stessi che pur conoscendo il valore di quell’area non si sono mai opposti al fallimento e al deprezzamento con il conseguente acquisto di alcuni immobili all’interno della ex Copmes a prezzi stracciati da parte di imprenditori e il fitto di quegli spazi attraverso società del Comune come l’Acse a prezzi esorbitanti”, la replica del primo cittadino. La vicenda prende sostanza circa una decina di anni fa, quando la Stu arrivò a fallimento, entrando in un iter amministrativo che si è arricchito di nuovi importanti aspetti. I privati, che nel frattempo negli anni hanno anche insediato attività all’interno di diversi capannoni, dovranno spendere nuove cifre nelle conseguenti aste per evitare di assistere alla chiusura dei rispettivi progetti imprenditoriali. E sono pronti alla battaglia perchè, dicono, oltre al danno non possono subire anche la beffa. La società era stata creata per riqualificare l’area industriale di via Catalano. Il buco nei bilanci si aggirava intorno ai 200mila euro. E cinque furono le istanze presentate dai creditori: una da parte di un ex revisore dei conti della società e altre quattro da parte di promissari acquirenti del lotto A. La società si era opposta alla sentenza, presentando ricorso al tribunale. Poi anche la Corte d’Appello aveva confermato fallimento. In seguito, Mario Fucito fu nominato giudice delegato, mentre gli avvocati Bruno Meoli e Giovanni Faggiano i curatori fallimentari della Scafati Sviluppo. Quando si insediò la triade commissariale al Comune, a seguito dello scioglimento per camorra, conferirono incarico al commercialista Vincenzo Cucco per il nuovo Cda, che rinunciò poco dopo.