di Arturo Calabrese
“Non si deve mistificare, la donna di San Mauro Cilento non ha atteso due ore ma trenta minuti”. Sono parole del direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Salerno Gennaro Sosto, impegnato in questa settimana ad inaugurare e tagliare nastri insieme al presidente della Regione Vincenzo De Luca.
Interrogato sui fatti accaduti il primo di gennaio del 2025 a San Mauro Cilento, risponde difendendosi. Anna Materazzi, 52 anni, ha accusato un malore e dopo il vano tentativo di trovare un medico in due guardie mediche e la lunga attesa di un’ambulanza arrivata poi senza medico, è stata condotta all’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania dove è poi deceduta.
Il direttore, incalzato, sostiene che Anna, assistita dal marito in quei momenti concitati, non ha atteso per due ore, ma solo per trenta minuti, salvo poi affermare che dal momento in cui la 52enne ha iniziato a sentirsi male fino all’arrivo nella struttura sanitaria sono trascorse due ore. Insomma, Sosto sul caso specifico si arrampica sugli specchi smentendo quanto si è più volte detto negli ultimi giorni e andando contro anche ai parlamentari che sono intervenuti con interrogazioni e cioè il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone e il deputato di Noi Moderati Pino Bicchielli.
Sosto, poi, emula Vincenzo De Luca e anziché fare autocritica, forse perché sordi e ciechi rispetto a ciò che accade nel territorio, punta il dito contro il governo centrale. Esecutivo che è tale dall’ottobre del 2022 mentre altri governi, nazionali e regionali, amministravano e amministrano da molto più tempo. La difesa, ormai un mantra che viene esplicato a memoria, riguarda la mancanza di medici e la penuria di fondi che Roma riserva alla Campania, in percentuale inferiore rispetto ad altre regioni italiane.
Anche la chiusura delle due guardie mediche è da imputare alla mancanza di medici secondo Sosto. Motivazione condivisibile ma che non può essere una giustificazione all’assenza di presidi medici nelle aree interne del Cilento, così come l’assenza di medici sulle ambulanze che viaggiano, praticamente, con l’autista e con un solo infermiere, tutto inutile in determinati casi.






