di Arturo Calabrese
Il consiglio comunale di Agropoli, alla prima seduta utile, accoglierà un nuovo membro. Si tratta del giovane Ubaldo Serra, candidato nella lista “Città Futura”, in appoggio del candidato sindaco Elvira Serra. Primo dei non eletti nella tornata elettorale del giugno 2022, subentra proprio a quest’ultima che è stata recentemente nominata assessore nella giunta guidata dal sindaco Roberto Antonio Mutalipassi. Forte, anche, di una lunga militanza nell’associazionismo e nella politica fin da giovanissimo, Ubaldo Serra si dice pronto a sedersi gli scranni di Palazzo di Città e a dare il meglio di sé.
Nelle sue parole c’è tanta voglia di fare, di mettersi alla prova e di cominciare, questa volta nelle istituzioni, una carriera politica che lo ha visto già protagonista con eventi, iniziative, vera e propria militanza. In questa prima intervista, rilasciata in esclusiva a “Le Cronache”, parla del suo percorso, parla di questa nuova sfida, parla di una visione di Agropoli in ottica futura, parla di giovani e ricorda, poi, il cognome che porta. Un cognome importante in città, ma che non è pesante.
“Penso al mio bisnonno Pasquale che fece parte del primo consiglio comunale di Agropoli, nel 1946, con il sindaco Crisci, penso a mio zio Paolo, sindaco di Agropoli, e a tutta la mia famiglia, sempre impegnata per questa città”. Un parere anche sul domani: “amministrare un Comune importante come Agropoli non è facile – le sue parole – ma ci sono tutti i presupposti per fare bene, come nel commercio, nella sanità, nel turismo, sulle politiche del lavoro e giovanili. È importante incrementare ancora di più l’appeal della nostra città per favorire più investimenti anche da parte di privati ed aumentare i posti di lavoro”.
Ubaldo Serra, nella prossima assise Lei entrerà in consiglio comunale: quale è l’emozione?
“L’emozione di entrare nell’Aula Consiliare nella veste di consigliere è fortissima e credo che sarà un’esperienza indimenticabile proprio per l’opportunità che ho di rappresentare la nostra città. Mi da tanto stimolo la possibilità di poter essere ancora di più a contatto con i cittadini e confrontarmi con loro sulle possibilità di crescita ed anche sui problemi reali di Agropoli. Ho affrontato la campagna elettorale con tanto entusiasmo e lo stesso farò per questa esperienza consiliare, mettendoci determinazione e passione”.
Lei da sempre è stato attivo nel sociale e la politica ne è naturale conseguenza: è un piccolo traguardo?
“Il concetto, che da sempre mi accompagna, è che la politica essendo una passione, al pari di una vocazione, va fatta costantemente nella vita di tutti i giorni. Se la si sente non c’è bisogno di apparire negli eventi importanti della città o nelle campagne elettorali, ma essere disponibili ed aiutare tutti nella quotidianità. Sono del pensiero che ogni piccolo gesto nei confronti della comunità è un piccolo traguardo e l’emozione più grande è quando le persone ti stimano e ti apprezzano per quello che effettivamente sei e che riesci a fare senza nessun tornaconto. Quando ero ragazzino iniziai il mio percorso politico con l’UDC e contestualmente il mio impegno nel sociale, che tutt’ora porto avanti, facendo parte di numerose associazioni che si occupano di volontariato, di progetti umanitari e di servizio alla comunità. Pertanto posso dire che questo è un piccolo traguardo, ma quello più importante sarà riuscire a dare un contributo significativo alla nostra città, e credo che sarà un compito che richiede grande impegno e sacrificio”.
Il Suo, ad Agropoli, è un cognome importante, non pesante, ma di sicuro “forte”: innegabile l’eredità che Lei porta con sé…
“Si è innegabile l’eredità politica che porta il mio cognome e spero di poter esserne all’altezza. La mia famiglia ha sempre fatto politica a partire dal mio bisnonno Pasquale che fece parte del primo Consiglio Comunale di Agropoli del 1946 con il Sindaco Crisci. Ma chi mi ha influenzato maggiormente è stato mio Zio Paolo, che mi ha dato un grande insegnamento, ossia che i politici devono essere profondamente etici, nel senso che non solo devono avere un comportamento onesto poiché impostano la loro opera politica non per andare al potere per il potere, ma per condurre la polis verso obiettivi ben precisi e portare dei vantaggi ai cittadini. Ma al di là del cognome e dell’eredità politica che esso porta, io voglio che le persone imparino a conoscermi ed apprezzarmi perché sono Ubaldo e per quello che sarò capace di apportare nella comunità e nella politica agropolese”.
Secondo Lei, quali le priorità su cui intervenire?
“Sono tanti i settori su cui si può e si deve intervenire. In questo periodo di profonda crisi economica e sociale credo che sia importante iniziare a programmare e strutturare alcuni progetti per possono portare dei benefici a lungo termine e non a breve termine. È anche vero che amministrare un Comune importante come Agropoli non è facile, ma ci sono tutti i presupposti per fare bene, come nel commercio, nella sanità, nel turismo, sulle politiche del lavoro e giovanili. È importante incrementare ancora di più l’appeal della nostra città per favorire più investimenti anche da parte di privati ed aumentare i posti di lavoro. Agropoli è una città a misura d’uomo, ci sono tanti servizi e dobbiamo essere caparbi e determinati nel dare un futuro più solido alle nuove generazioni che verranno”.






