Roccadaspide, c'era una volta il Museo della Civiltà Contadina - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Che fine ha fatto il Museo della Civiltà Contadina di Roccadaspide? È una domanda la cui risposta sarà sicuramente molto interessante, dato che tutto è avvolto nel mistero.

Anche in questo caso è coinvolto il Gruppo di Azione Locale Cilento Regeneratio, che ha finanziato l’ente comunale con 60mila euro di un PSR per la realizzazione di infrastrutture ricreative e turistiche.

Il museo è stato realizzato nei locali dove prima era ospitata la scuola in località Carretiello e lo pubblicizza anche lo stesso Ente sul suo sito ufficiale, ma adesso dov’è?

A quanto pare, i locali sono stati svuotati nella notte. Motivazione? Non è dato sapere, ma sta di fatto che nei prossimi giorni, in cui si celebrano le festività natalizie, all’interno dei locali dell’ex scuola. Ed oggi di quei 60mila euro cosa è rimasto? Un locale vuoto, mentre c’è totale mistero sul dove siano i reperti in esposizione.

La giunta, con anche la neo assessore Erika Urti, ad uno dei suoi primi atti ha dato il suo benestare per la concessione ad un’associazione dei locali per gli eventi natalizi. E quindi tombolate e serate varie. A questo punto sorgono degli interrogativi: il bando del GAL non ha dei vincoli? Dove sono finiti quei soldi? Dove sono oggi gli utensili e tutto ciò che era esposto nel Museo della Civiltà Contadina?

A cosa sono serviti i 60mila euro di fondi? Il Responsabile Unico del Progetto, l’ingegnere Tommaso Maria Giuliani, è al corrente di quanto accaduto? Per chi non lo sapesse, Giuliani è lo stesso che ha gestito tutti i lavori di efficientamento energetico affidati anche qui in contemporanea a Dervit con fondi comunali e ministeriali e ad altre ditte.

Oltre a Giuliani, dal Gal Cilento Regeneratio, oggi solo Gal Cilento, sanno che un loro bando è servito per allestire un museo che oggi pare non ci sia più? Tutti interrogativi di interesse, a cui si spera chi di dovere dia risposta, dato che si parla di soldi dei cittadini.

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