Il pianoforte romantico di Jia Li - Le Cronache Spettacolo e Cultura
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Il pianoforte romantico di Jia Li

Il pianoforte romantico di Jia Li

Domani sera, nella sala degli Specchi del Museo Correale di Sorrento, alle ore 19,30 si terrà il récital pianistico di Jia Li ospite del secondo appuntamento  della prima edizione della rassegna MuseMuseo organizzata dalla S.C.S. Società dei Concerti di Sorrento, diretta dal Maestro Paolo Scibilia, in collaborazione con l’Amministrazione del Museo Correale di Terranova nella persona del presidente Gaetano Mauro e promossa dal Comune di Sorrento fortamente voluta dal Sindaco, Massimo Coppola, nell’ambito della kermesse natalizia M’Illumino d’Inverno 2024/2025. La pianista Jia Li principierà la sua performance con un piccolo portrait di Fryderyk Chopin, con il Notturno in do diesis minore per pianoforte, BI 49, CI 127, datato 1830 poco elaborato, sembra circolare attorno ad un nucleo lirico fisso, dato dal quadro armonico del do diesis minore, su cui tutte le citazioni tematiche si dispongono e si amalgamano. Una forma di notturno costruita sull’accompagnamento notturno, seguito dal secondo dei tre notturni op.9 in mi bemolle maggiore, pezzo popolarissimo per la sua straordinaria efficacia espressiva, costruito su due elementi melodici di quattro battute che si alternano, uno quattro volte, con ornamenti, l’altro due volte, più una coda e una cadenza con il tema verso la fine che tende a dissolversi e a trasformarsi in un fugace arco luminoso. Si proseguirà, quindi, con la Spanish Rhapsody di Franz Liszt, con  il prorompente virtuosismo  che caratterizza questa pagina, scritta nel 1863, dal un tono brillante sin dall’attacco, con i suoi ritmi marcati e accesi, secondo uno spagnolismo molto idealizzato, ma non superficialmente turistico, inteso come evocazione di canti sereni e appassionati, in un paesaggio solatìo e punteggiato da ritmi di danza. Indi ecco l’intrigante e misteriosa Erlkonig di Franz Schubert: su angoscianti parole Franz Schubert ha composto nel 1815 uno dei lieder più famosi del repertorio musicale. La sua fama ha avuto inizio poco dopo la morte del compositore ed è forse da attribuirsi alla popolarità del romanzo gotico in quel periodo: la ballata presenta infatti i temi della notte, della morte, del soprannaturale. Scritto nella tonalità di Sol minore, il lied assume così un accento fortemente drammatico; il tempo, dall’andamento molto agitato, seppur sia un 4/4 presenta una pulsazione sostanzialmente ternaria che ben rende l’idea della cavalcata nel vento. In musica Schubert segnala la presenza del Re con una folta quantità di accordi e intervalli diminuiti, inserendoli quando il bambino nomina Erlkönig e non quando lo stesso elfo parla, come a suggerirci che questa presenza inquietante è solo nella testa del piccolo. Seguirà l’Andante spianato et grande polonaise brillante op.22 in Mi bemolle Maggiore di Fryderyk Chopin, datato 1832. Se si volessero sintetizzare in breve le caratteristiche dello stile pianistico chopiniano si può dire che due sono gli aspetti fondamentali presenti nelle composizioni di questo musicista: anzitutto il cosiddetto “tempo rubato” e il dinamismo interiore da cui le opere chopiniane traggono vitalità attraverso le diverse gradazioni nel passaggio dal forte al piano e viceversa, per contrasto o per sfumatura, così da realizzare quella tensione psicologica ed emozionale di forte espressività romantica, pur nella mutevolezza degli accenti dinamici del linguaggio pianistico. Il virtuosismo ha un ruolo di prim’ordine e appartiene allo Chopin più autenticamente sincero e coerente con se stesso. Chiusura con “Nell’antro del Re della montagna (da Peer Gynt)”, che fa parte delle musiche di scena composte da Edvar Grieg per la rappresentazione del poema drammatico Peer Gynt di Ibsen. Peer Gynt è un debole privo di volontà ed ideali, ma con una grande considerazione di se stesso. Nel secondo atto, mentre è in fuga dal paese natio incontra la principessa dei troll con cui ha una breve relazione. Per questo Peer Gynt viene condotto di fronte al vecchio di Dovre il re dei Troll, mentre gnomi folletti e troll si accalcano per punirlo. E’ a questo punto della trama che si ascolta la musica di Nell’antro del re della montagna di Grieg. La situazione è carica di tensione e timore. Di lì a poco la principessa annuncerà di attendere un figlio da Peer Gynt. La musica riflette la difficile situazione. Come capita spesso il protagonista non affronta le proprie responsabilità, rifiuta il matrimonio con la principessa e fugge inseguito dai troll che lo vogliono uccidere. Le musiche di scena del Peer Gynt vengono in seguito utilizzate da Edvard Grieg per realizzare due suite sinfoniche. Nell’antro del re della montagna è il brano di chiusura della prima Suite sinfonica Op.46.Una pagina che è un crescendo dove la melodia si ripete con più vigore e con maggiore velocità.

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