Musica, è morto Ruggiero Pastore - Le Cronache Ultimora
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Musica, è morto Ruggiero Pastore

Musica, è morto Ruggiero Pastore

Di Olga Chieffi

La notizia ci è giunta nel retropalco del Teatro Verdi ieri, nell’intervallo del I atto dell’Elisir d’Amore, è stato il M° Antonio Marzullo a comunicare la scomparsa del collega trombonista, dell’amico, del “fratello” d’istituto e parliamo dell’Umberto I, e della sua grande scuola di fiati, del M° Ruggiero Pastore, allievo del Maestro Carlo Uva, I tromba dell’ Opera di Roma, quindi lui, poi assurto a I parte del teatro del suo mentore. Ci ha lasciato Ruggiero, fisicamente nell’anno celebrativo dell’anno pucciniano, compositore che ha affidato al suo strumento, il trombone, la caratterizzazione di uno dei personaggi con il quale ha aperto il secolo breve, Scarpia, che esplode, con protervia nel corpo degli ottoni, giganteggia in tutta la sua crudeltà nell’acuto e al grave dell’ultimo accordo, un timbro sinistro che torna con insistenza sulle tessiture estreme, livide. Agli amici, gli allievi, leggiamo di diverse generazioni di trombonisti e tanti musicisti che lo ricordano oggi sui social, dal Maestro Marzullo, a tutti gli amici dell’Istituto Umberto I, i quali sono restati suoi fratelli per sempre e per i quali si è messo sempre a completa disposizione, per l’intera sua esistenza terrena da Umberto Vassallo a Ciro Principe, sino a Nicola Ferro, Antonio Sabetta e tantissimi altri strumentisti, che oggi continuano ad onorarne il segno indelebile che ha lasciato nel loro percorso di vita, non resta che “fare” ancora insieme il piccolo libro dell’anima. Cos’è cambiato, infatti, con la morte? Cosa cambia, quando l’attesa resta sospesa di fronte al compimento? L’essere andato di là, nell’invisibile, dell’artista e dell’amico ci pone assiduamente la domanda circa il di là e il di qua della soglia paurosa che tutti ci rende vili, ma anche ardenti di curiosità. La disparizione emana verso di noi il fiore di un’amara, ma nuova primavera, di un’era da esplorare, in cui ritagliare una nuova terra d’amicizia e colloquio. Pure ci sollecita l’urgenza d’intrecciare, senza sosta, visibile e invisibile, per costruirci un veicolo, non so, magico di contatto che può essere la musica, un’immagine, una parola, un suono, il passaggio di una banda. Tutto cambia e tutto resta per noi tutti, se la morte rompe i sigilli e la parte di vita ch’era stata trattenuta fluisce e torna a noi, per questo rimaniamo disorientati di fronte alle dipartite e come presi da rimorso. Pur, tuttavia, l’amicizia se resiste oltre la morte, se si apre a quelle notti di veglia, potrà accaderle solo di divenire ancora più alta, spirante e ispirante.

Ancora attoniti, per l’improvvisa scomparsa dell’ uomo rimasto semplice, schietto e sincero, per aver perso inaspettatamente un maestro che ci voleva bene, con il quale si è condivisi momenti che sono patrimonio di un’umanità che cresce e migliora attraverso un’azione etica, che deve essere ad ogni livello, oggi il saluto  a Ruggiero Pastore nel Convento di San Francesco, alle ore 15,30 in Cava de’ Tirreni. Nel rinnovare commossamente il ricordo della sua figura umanissima, l’intera redazione di Le Cronache, si stringe alle figlie Anna e Simona, alla sorella Nunzia, al genero Giuseppe e alla inconsolabile vedova Rita Bisogno, esprimendo le condoglianze più vive alle intere famiglie Pastore e Bisogno.

1 Commento

    Grazie al professor Ruggiero Pastore, maestro di tromba, per quanto ha dato alla musica..! Con stima profonda…Rosanna Aceto ricordandolo nel rimpianto con la sua famiglia

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