Un messaggio chiaro, attraverso il quale è emersa tutta la verità, nuda e cruda, sulla sofferenza che la cultura è costretta a subire in determinati contesti dove, qualche nostalgico romantico, prova a mantenere ancora in vita una parte di questo bagaglio di scienza e conoscenza, rappresentato nello specifico dalla poesia. Ma da soli non si va da nessuna parte. Quindi, la “Casa della Poesia” di Baronissi, attraverso i suoi esponenti, ha lanciato un disperato grido di aiuto attraverso i social: “mi permetto di chiedere il vostro aiuto per la difficile situazione nella quale versa Casa della Poesia. Possiamo resistere solo pochi altri mesi, poi saremo costretti a chiudere questa esperienza straordinaria”. Chi parla è Sergio Iagulli, che insieme a Raffaella Marzano dirige da quasi 30 anni una struttura che ora rischia di chiudere definitivamente. A meno che non si concretizzi un aiuto che possa invertire questa rotta.
Direttore Iagulli, innanzitutto può spiegarci quando è nata Casa della Poesia e di cosa si occupa?
“Il progetto di Casa della poesia nasce nel 1995, producendo, l’anno successivo, la prima presentazione pubblica e la prima manifestazione dal titolo “Lo spirito dei luoghi”, nel novembre 1996. L’idea viene elaborata dalla Multimedia Edizioni, struttura formata da una casa editrice e da un’organizzazione che promuove progetti culturali di livello internazionale. Casa della poesia, progetto unico nel suo genere in Italia, diventa subito il fiore all’occhiello della organizzazione. Dal nucleo pulsante di Casa della poesia, nascono, si elaborano, si sviluppano e si irradiano iniziative che coinvolgono l’intero territorio nazionale e altri paesi europei”.
Può elencarci alcuni di questi progetti?
“Casa della poesia ha organizzato e organizza alcuni grandi festival di poesia: “Lo spirito dei luoghi”, “Verba Volant”, “Napolipoesia” e “Napolipoesia nel Parco”, “Salernopoesia”, “Il cammino delle comete”, “Sidaja”, “Incontri internazionali di poesia di Sarajevo”, “Parole di Mare”, “VersoSud”, “La poesia resistente!”, “Letture Mediterranee” e altri incontri su tutto il territorio nazionale. Avendo in questi anni organizzato una rete di relazioni e collaborazioni, promuove anche tour italiani di poeti provenienti da varie parti del mondo. Di notevole importanza, le relazioni e la rete di collaborazione con strutture culturali di altri paesi europei ed extraeuropei, che fanno di Casa della poesia un vero punto di riferimento internazionale riconosciuto e riconoscibile, capace di costruire ponti di pace soprattutto nei Paesi dove sono in corso dei conflitti bellici”.
Da quando siete operativi a Baronissi?
“A Baronissi siamo operativi da sempre, ma da più di 15 anni abbiamo una nostra struttura, in via Convento 21, dove è presente una casa alloggio per poeti, una grande biblioteca internazionale e un archivio sonoro tra i più grandi del mondo. In questo luogo sviluppiamo tanti progetti e il paradosso è che riusciamo a collaborare di più con istituzioni straniere e non territoriali, rispetto a quelle che insistono sul nostro territorio. Ad esempio, da molti anni lavoriamo con la direzione regionale dei musei della Lombardia organizzando Festival di valorizzazione delle aree archeologiche della Lombardia. Siamo stati contattati senza alcuna referenza politica o di altra natura, ma semplicemente perché i responsabili della direzione regionale lombarda, attraverso ricerche, analisi e valutazioni di loro competenza, ci hanno contattato ritenendoci i più idonei ad organizzare festival di valorizzazione delle aree archeologiche locali. Inoltre, collaboriamo anche con istituti italiani di cultura negli Stati Uniti d’America per la valorizzazione e la diffusione della poesia italiana nel mondo e mettiamo anche a disposizione i nostri spazi per studenti universitari e ricercatori che necessitano di effettuare indagini didattiche attraverso la consultazione dei volumi custoditi nella nostra biblioteca. Ultimo tra i progetti in via di sviluppo è intitolato “Poesia Casa Comune Europea” che coinvolge i Paesi dell’Est Europa fino a quelli Baltici”.
Attualmente “Casa della Poesia” è in difficoltà e voi avete lanciato un appello. Quale?
“Attraverso la nostra pagina facebook abbiamo chiesto un aiuto non a fondo perduto ma ricevendo in cambio una cosa preziosa: un libro. Abbiamo chiesto di acquistare uno o più libri di Multimedia Edizioni (la nostra casa editrice) e di contribuire così alla resistenza di un presidio di democrazia, ricerca e condivisione della cultura. Vi sarei grato se poteste far circolare questo invito inviandolo ad amici e appassionati che sapete sensibili e interessati. I libri si trovano sulla nostra pagina. Poi, i soggetti interessati possono contattarci per procedere all’acquisto. Grazie di cuore per quanto farete per noi”.
Un appello alla politica locale?
“La nostra è una struttura indipendente, che non riceve alcun finanziamento pubblico. Ci autofinanziamo attraverso il contributo di qualche socio che versa delle quote annuali. Per il resto dobbiamo far fronte alle spese correnti, come utenze e altro. Tuttavia, se l’istituzione locale, in questo caso il Comune di Baronissi intendesse destinare un contributo specifico per la nostra causa ne saremmo molto lieti. Tra l’altro abbiamo già avuto il piacere di confrontarci con la sindaca Anna Petta, che debbo dire ha mostrato un’attenzione e un ascolto fuori dal comune. Un’amministratrice molto disponibile, dalla quale ci attendiamo un aiuto concreto per mantenere in vita la nostra realtà al servizio della cittadinanza”. Un appello che, dunque, si estende anche agli ambienti istituzionali, nella speranza che possano fornire una risposta concreta in termini di sostegno economico, per far sì che tale presidio possa continuare a divulgare cultura e a collaborare alla realizzazione di eventi di interesse collettivo.