Consiglio Provinciale: Gioiella attacca il Pd su Alfieri - Le Cronache Ultimora

di Erika Noschese

«Il Pd salernitano deve chiarire la sua linea». A parlare così il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale Aniello Gioiella. Ieri, infatti, si è tenuto il primo consiglio provinciale senza il presidente Franco Alfieri, in carcere dallo scorso 3 ottobre con l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti. A guidare i lavori il vice presidente Giovanni Guzzo che ha ribadito piena solidarietà umana e politica ad Alfieri, ribadendo fiducia nella magistratura. «Il Partito Democratico ora deve spiegare se segue la linea della segretaria nazionale Elly Schlein o a convenienza, a seconda degli eventi», ha detto Gioiella ripercorrendo quella che è stata la linea assunta dai dem con l’arresto del presidente della regione Liguria Giovanni Toti. Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha ribadito che «non è nostra abitudine speculare su vicende così gravi, anzi. Auguriamo al Presidente Franco Alfieri di poter provare la propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati» ma, ha aggiunto, «ci chiediamo perché il Pd salernitano non chieda le dimissioni del presidente Alfieri, oggi in carcere». Prima dell’inizio della seduta il facente funzioni Guzzo ha acceso i riflettori proprio sulla vicenda Alfieri. «Sulla questione che nostro malgrado ha visto il coinvolgimento del presidente Franco Alfieri ribadisco quanto detto nell’immediatezza dell’applicazione della custodia cautelare: piena fiducia nella magistratura e solidarietà umana e politica al presidente Alfieri – ha detto Guzzo – Chi vi parla non si è candidato per essere presidente, né tanto meno lo sarà in quanto il quadro normativo impedisce a chi non è sindaco di essere candidato presidente. Sono qua, siamo qua, come ogni consigliere di maggioranza, per continuare l’impegno forte e leale verso la nostra provincia e i suoi territori. In ogni territorio, in ogni città abbiamo il dovere di continuare ad esserci. La Provincia, la sua macchina amministrativa non si è fermata un giorno», ha detto ancora il vice presidente ringraziando i dirigenti e i dipendenti per «quello che avete fatto, per l’impegno che continuerete a metterci. Questo ente, governato da una maggioranza coesa e forte continua a lavorare senza sosta con impegno e passione per tutta la nostra provincia e la sua crescita». Un lavoro che andrà nell’ottica della continuità amministrativa, come dimostrato ieri con l’approvazione del bilancio consolidato con conti sicuramente in rosso. E sulle dimissioni Guzzo taglia corto: «le scelte sono personali, non dettate da noi o da ciò che ognuno di noi fa. Noi siamo qui anche e soprattutto nel pieno funzionamento del nostro ruolo, in virtù di una sospensione del Prefetto: c’è un riconoscimento politico e amministrativo molto chiaro». A chiarire la linea del Pd il capogruppo dem Francesco Morra, sindaco di Pellezzano e consigliere provinciale con delega al turismo: «Come consiglio provinciale abbiamo inteso portare avanti i provvedimenti più urgenti per l’amministrazione dell’ente Provincia. C’è bisogno di portare l’azione amministrativa, ci sono delle scadenze da rispettare ma ho ribadito per l’occasione la mia solidarietà umana e politica nel presidente Alfieri ma anche forte fiducia nell’azione della magistratura affinché facciano chiarezza sulle vicende che stanno interessando il presidente Alfieri, oggi sospeso. È stato un momento di confronto con le minoranze, abbiamo approvato il consolidato, uno degli atti più importanti per evitare conseguenze sulle future assunzioni previste», ha detto Morra. Ieri il consiglio provinciale ha provveduto all’approvazione del programma triennale dei lavori pubblici 2024/2026 e al programma triennale dei beni e dei servizi 2024/2026 insieme ai relativi elenchi annuali 2024. «Auspichiamo che nelle prossime ore possano esserci novità sulla vicenda giudiziaria, ci auguriamo possano arrivare risposte da parte della magistratura che sta indagando – ha detto ancora Morra – Per il momento, il provvedimento del Prefetto riguarda una sospensione di 18 mesi. In consiglio provinciale siedono quattro sindaci che possono ricoprire il ruolo di presidente nelle elezioni di secondo livello ma in questo momento è opportuno prima capire se Alfieri ha intenzione di lasciare gli incarichi di sindaco e presidente della Provincia e poi si aprirà una fase con il partito di riflessione, partendo dall’esperienza del consiglio stesso nell’ottica di una continuità oppure ragionare su nuove possibili candidature che possono venire. Mi sembra opportuno e rispettare attendere le vicende che riguardano direttamente il presidente Alfieri per poi parlare di un futuro eventuale candidato alla presidenza della Provincia di Salerno».