Restituito il Cenotafio di Gherardo degli Angioli - Le Cronache Provincia
Provincia Eboli

Restituito il Cenotafio di Gherardo degli Angioli

Restituito  il Cenotafio di Gherardo degli Angioli

Restituito al pubblico il Cenotafio di Gherardo degli Angioli. La lapide marmorea commemorativa, in onore del frate ebolitano, è stata rifatta e riposizionata nella sua collocazione originale. Il monumentale ricordo, ritorna in mostra presso la biblioteca dei Frati minori cappuccini del Convento San Pietro alli Marmi nella sala dedicata proprio al frate ebolitano, nato a Eboli il 16 dicembre del 1705, morto a Napoli il 02/06/1783. “È stata ripristinata uno dei più importanti simboli culturali e storici della città di Eboli – ha dichiarato Fra’ Modesto Fragetti e i presenti alla sistemazione della lapide”. Ad eseguire l’intervento sono stati i tecnici della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino. Un documento storico di eccezionale valore che è possibile ammirare e godere attraverso visite guidate presso il Convento ebolitano. Poco distante, nel cuore del centro storico, sorge la casa natia Gherardo degli Angioli, una struttura ormai abbandonata di cui restano vive le mura e il giardino, simbolo storico di un personaggio che ha dato lustro con le sue opere alla città ebolitana. Il prof. Antonio Capano così scrive di Gherardo Degli Angioli: “Nel 1728 Francesco Vespoli, un mordace avvocato napoletano, che prende spunto da ogni occasione letteraria per riversare le sue satire velenose sugli uomini di cultura più in vista nella Napoli dei suoi tempi, non può fare a meno di ironizzare, ammettendone indirettamente il valore di Gerardo degli Angeli o De Angelis, allora ventiduenne, autore di un volumetto finalizzato a ricordare le virtù di Angiola Cimina Marchesana della Petrella, nel cui suo salotto aveva accolto costantemente il fior fiore dell’intellighenzia presente nella capitale”. La lastra di marmo fu istituita già nel 1783 per volontà di Monsignor Giuseppe Pisciotta primicerio della Collegiata di Santa Maria della Pietà in onore dell’amico e frate ebolitano che con la sua attività aveva diffuso in tutta la penisola italiana e in molte corti europee importanti opere di cultura letteraria e religiosa. Questa lapide era andata persa dopo i rifacimenti strutturali che occorsero fare alla chiesa di San Pietro Apostolo ma attraverso ricerche storiche condotte del Prof. Raffaele Ferrara, sociologo e animatore storico-culturale, alla volontaria opera del comitato per il parco letterario di Eboli “Gherardo degli Angioli” e i ragazzi di Legambiente di Eboli, è stata recuperata e restituita, nella sua straordinaria bellezza, al Convento San Pietro alli marmi e all’intera comunità ebolitana tornando a risplendere nella sua monumentale magnificenza . La ricchezza decorativa originaria è stata completamente ripresa nel suo antico stile; essa trasmette ancora la vibrante vitalità di una scultura con idee e forme dell’epoca dei lumi. Questa rimodernata e antica stele apre a inediti e interessanti studi futuri e a una eventuale opportunità di lanciare la città ebolitana nel circuito dei Parchi letterari e di valorizzare il territorio, così come auspicava in una nostra recente intervista il Dottor Carmine Caprarella, funzionario del comune di Eboli e storico letterato della città ebolitana: “Il parco letterario è un marchio registrato con alcune regole fondamentali. La città che chiede l’adesione deve fornire un requisito essenziale e diretto con illustri personaggi che, nel proprio territorio, abbiano trovato la loro ispirazione e compiuto opere e dottrine scientifiche di importante cultura letteraria. Il nostro paese possiede le caratteristiche per iniziare a promuovere progetti e proposte per adesioni a questi circuiti – diceva Caprarella”. Intanto attraverso l’iniziativa di Raffaele Ferrara e Fra’ Modesto Fragetti sono partiti gli inviti alle scuole della città per visite guidate alla lapide commemorativa di Gherardo degli Angioli. Con questa rinnovata scultura, la città gode di un ulteriore monumento da aggiungere al già importante patrimonio storico-artistico di cui è dotato, per divenire un polo culturale, produttivo e turistico, meta di interesse per soggiorni letterari guidati. Giuseppe Sanfilippo

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