Battipaglia, Raffaele Petrone: "La città sta morendo" - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Se c’è una voce critica, forte, libera e che dice l cose senza paura alcuna, di certo è quella di Raffaele Petrone, per tutti Cucco. Storico militante del Partito Comunista, ha ricoperto vari ruoli pubblici ed oggi, da politico navigato, rappresenta un’opposizione extra consiliare all’amministrazione guidata dal sindaco Cecilia Francese.

Cominciamo da questo: cosa sta succedendo a Battipaglia?

“È in corso un tentativo di trasformare pezzi di maggioranza in opposizione e pezzi di opposizione in maggioranza. Così però si scavalla il risultato elettorale che ha decretato un qualcosa. Voci dicono che possano esserci accordi, che in giunta possa entrare l’avversario di Cecilia Francese al ballottaggio e cioè Antonio Visconti. Se dovesse essere lo trovo scandaloso. I cittadini ha messo qualcuno in maggioranza e qualcun altro all’opposizione e ognuno deve rimanere in quel ruolo”.

Volendo dare un giudizio a questa amministrazione?

“Negativo. Ne penso molto male, ma nonostante ciò deve amministrare perché così ha deciso la maggior parte della popolazione. Nonostante la sindaca stia continuando imperterrita a fare danni a questa città. Sono e saranno anni devastanti per Battipaglia soprattutto perché avvengono in un momento chiave per la salvezza o per la depressione”.

Cioè?

“L’intero sistema Paese vive anni di svolta soprattutto con il Pnrr ma qui c’è un’amministrazione che ha fallito tutte le promesse. Cecilia Francese disse che Battipaglia avrebbe avuto un Puc, che il comune sarebbe stato trasformato in una casa di vetro, che ci sarebbero state le consulte, il senato cittadino. Promise il rifacimento delle scuole De Amicis e Marconi, che avrebbe introdotto una tariffa puntuale sui rifiuti, che le giunta sarebbero state aperte, che ci sarebbe stato il mercato coperto, l’agibilità al Pastena. In tutto questo, però, non abbiamo nemmeno la minima pulizia delle strade e delle vie cittadine, la manutenzione, il verde pubblico, l’igiene. Siamo pieni di blatte e di topi, di puzze. Per non parlare della pubblica illuminazione”.

Parliamone, invece…

“Abbiamo avuto, coi fondi Pics, 3 milioni e mezzo dallo Stato centrale. Non è stata ristrutturata l’intera pubblicazione cittadina ma su 5mila punti luce solo 3700 circa hanno visto la sostituzione della lampada. Su questo aspetto c’è un’inchiesta della magistratura che riguarda la Dervit di Roccadaspide. A quei soldi, abbiamo aggiunto un altro milione per l’illuminazione sulla zona della litoranea senza una gara pubblica”.

Prima ha citato le scuole…

“Cantieri, solo cantieri. Le Fiorentino sono chiuse da sei anni. Sono state chiuse dopo una perizia antisismica arrivata il giorno prima che il comune la chiedesse ufficialmente. Per esse, fino ad ora abbiamo speso non meno di 800mila euro di soldi pubblici per gli affitti e chissà ancora per quanto tempo ci saranno problemi”.

Altro elemento innegabile è la sporcizia della città: spazzatura abbandonata ai lati delle strade, sporcizia e tanto altro…

“Ritengo che l’inciviltà di chi abbandona sia considerabile ma solo fino ad un certo punto. Battipaglia ha tante ville comunali ed una in particolare è stata affidata ad un privato che ha al suo interno un’attività. Questo privato la tiene pulita, garantisce la manutenzione. Quest’area è pulita, pare di stare in Svizzera. Mi viene difficile pensare che i battipagliesi siano incivili in città e ligi alle regole nella villa. Semplicemente si pulisce, tutto qui. Non si svuotano i cestini, non si puliscono le fontane, non si sostituiscono le lampadine fulminate. Questa è una città abbandonata. Abbiamo perso anche l’ultimo treno e Battipaglia sta pian piano morendo. L’unica cosa nella quale si è pronti è il rilascio delle concessioni edilizie e dei permessi a costruire. Battipaglia non ha spazi per la socialità, non ha un Puc, non ha regole”.

Dunque, Lei boccia l’amministrazione Francese?

“Certo. Lo faccio senza appello. Si è parlato per tanto tempo di risanare i buchi di bilancio di vecchie amministrazioni, ma questo è stato possibile grazie a fondi arrivati dalla Regione per centri con popolazione superiore ai 50mila abitanti. Battipaglia è rimasta inesorabilmente al palo. C’è chi cammina, chi corre e chi galoppa e poi c’è questa città che è rimasta ferma sotto tantissimi punti di vista”.

Come vede il domani?

“Complesso. Battipaglia sta morendo e chi la amministra non se ne accorge. Era un centro commerciale all’aria aperta per l’intero circondario. ma oggi ci sono solo saracinesche abbassate, locali in vendita o in affitto, attività cessate. La città è sporca, non ha un disegno, non ha un’idea. A breve non avrà nemmeno un futuro se si continua così. Battipaglia è stata distrutta nel giro di qualche anno e con molto difficoltà, purtroppo, si riuscirà a risalire la china”.

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