Salerno, contro questa politica inutile e inconcludente - Le Cronache Ultimora
Ultimora Salerno

Salerno, contro questa politica inutile e inconcludente

Salerno, contro questa politica inutile e inconcludente

di Alessandro Turchi Presidente di Salerno Migliore

Prima o poi torneremo a votare per il Consiglio Comunale della nostra città ed in previsione di quel giorno sono andato a rileggere alcuni miei articoli di tre anni fa, prima delle ultime elezioni. La cosa che allora più mi aveva destato perplessità era che, a campagna elettorale oramai avviata, in mezzo ai proclami, alle alleanze, ai giochi degli schieramenti e ai buoni propositi per i cinque anni di amministrazione comunale a venire, i vari ordini del giorno non erano per niente legati ai reali bisogni della gente. Dai programmi, dai post su Facebook e Instagram, dalle mail giunte dai vari candidati e dalle interviste, non si capiva quale Salerno si doveva immaginare, in quale la città i nostri figli avrebbero dovuto crescere. Una vera e propria discrasia, anche durante quella campagna elettorale, fra la realtà di una città ferma, anzi “in mezzo al guado” e un apparato politico troppo spesso incline ad autocelebrarsi, con una narrazione legata, unicamente, al gioco delle elezioni e al mantenimento del potere. Di fronte ai candidati una cittadinanza apparentemente rassegnata, se non semplicemente poco interessata, mentre la città si spopola (oggi appena 126 mila abitanti) ed i giovani in cerca di lavoro salutano e se ne vanno altrove, lasciando chi rimane a combattere, quotidianamente, per stilare quella lista di priorità che troppo spesso vengono disattese. Allora, come oggi, era disatteso il sogno di una città che ha la necessità di individuare la propria prospettiva di crescita, anche con il decoro, la pulizia, una organizzazione efficiente, un trasporto pubblico decente ed un turismo ben strutturato, una città capace di valorizzare le proprie bellezze, artistiche e storiche. Una città con ottime potenzialità che si vanno, allora come oggi, a scontrare con una politica semplicemente apatica, incapace di progettare perché distratta da interessi altri, ma anche con l’ignavia e la maleducazione di molti. In particolare dei tanti cittadini orientati unicamente alla risoluzione delle loro questioni personali, mentalmente inidonei a pensare in termini di sviluppo di una comunità, oppure menefreghisti e ignoranti le regole del vivere civile, cioè incapaci di pensare plurale. Un mondo fatto di evoluzione tecnologica che rende i nostri contesti di vita sempre più affascinanti e complessi, con i traguardi legati alla dematerializzazione, alla robotica, verso la smart city. Un mondo allora come oggi ignorato da certa politica con la p minuscola, ancora legata al favore personale, alla risoluzione dei problemi attraverso la telefonata all’amico consigliere o agli amici degli amici. E intanto, allora come oggi, anzi oggi di più, la città non si evolve, vive una sorta di stato di abbandono crescente, e lo si vede nella mancanza di visione, nella improvvisazione come modus operandi continuo. Da ottobre 2021, data delle ultime elezioni comunali, non è cambiato niente a Salerno, tutto è rimasto inalterato. A partire dai cantieri eterni, ma soprattutto nella visione di una città che invece di evolversi sembra sempre più accartocciarsi su se stessa, senza prospettive lavorative e senza una visione del futuro che possa motivare i cittadini. Dopo tre anni dalle ultime elezioni, che hanno consolidato una classe politica, diciamolo, di non grande spessore, cresce sempre più la necessità di pensare e ripensare la nostra città in termini di sfide globali e di uno sviluppo credibile. E’ vero, sia chiaro, la classe politica è espressione dei cittadini che votano e molti dei nostri concittadini continuano ad immaginare Salerno come un personale spazio franco in cui poter continuare a praticare i propri comodi, in cui il termine “collettività” va pronunciato con circospezione. Basta, in un qualsiasi momento della giornata, trascorrere anche solo un quarto d’ora in una strada del centro o della periferia, per osservare questi “cittadini” parcheggiare lo scooter sul marciapiede, fermare il traffico nell’attraversare la strada senza strisce pedonali, parcheggiare in doppia o tripla fila, rallentando in modo permanente il transito, occupare interi marciapiedi con tavoli e sedie non autorizzati o con bancarelle improvvisate, sporcare senza ritegno. Ma a noi piace pensare ad una classe dirigente che sia più lungimirante di chi spesso la vota per abitudine e rassegnazione, una classe politica capace di immaginare il bene di tutti i cittadini e non solo dei propri elettori. Esiste questa classe politica? La stiamo cercando, anche perché la gente è stanca del lassismo inconcludente, del “tiremm innanz”, delle inaugurazioni vuote e degli annunci di cose che non si realizzeranno mai. Salerno Migliore è nata per cercare di dare voce ai tanti cittadini che non ci stanno più e intende lanciare proposte per una Salerno che voglia uscire da questo stato di abbandono, con una idea precisa di futuro.