Celano. Cfi, il collegio dei revisori aveva lanciato l’allarme - Le Cronache Ultimora
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Celano. Cfi, il collegio dei revisori aveva lanciato l’allarme

Celano. Cfi, il collegio dei revisori aveva lanciato l’allarme

di Erika Noschese

Potrebbe presto essere avviata un’inchiesta sulla vicenda del Consorzio Farmaceutico Intercomunale di Salerno. A sollevare il caso il capogruppo di Forza Italia a Palazzo di Città Roberto Celano che dopo aver ottenuto la documentazione richiesta l’ha inviata al Procuratore Generale della Corte dei Conti di Napoli, al Presidente della Corte dei Conti, al Mef, ai Revisori dei Conti del Comune di Salerno e al Direttore del Settore Ragioneria Francesca Tommasino per denunciare, ancora una volta, le condizioni economico finanziarie in cui versa il Consorzio Farmaceutico Intercomunale. Il consigliere Celano infatti nella documentazione prodotta ha anche allegato i verbali redatti dai revisori dei conti del Cfi dimessisi in data 20 marzo 2024, da cui emergono gravi irregolarità nell’attività amministrativa e contabile del Consorzio in questione. «Si evidenzia che un’Amministrazione diligente ed attenta avrebbe dovuto immediatamente e senza esitazione acquisire tali verbali al fine di verificare le motivazioni che hanno indotto illustri professionisti a dimettersi dal ruolo a cui erano stati incaricati – ha chiarito l’esponente forzista – Si prende, altresì atto, che ad oggi, a seguito del mio esposto si riscontra unicamente un verbale redatto dai Revisori dei Conti del Comune con cui si richiedeva all’Amministrazione ulteriore documentazione da esaminare, al fine di analizzare quanto emerge nell’esposto del 10 luglio, essendo, dunque, ancora in attesa delle determinazioni dell’organo di controllo della stessa». Dai verbali del collegio dei revisori del Cfi emerge che il 24 gennaio il Cda trasmette ai soci, ma solo di Capaccio ed Eboli e non Salerno, il bilancio 2022 adottato per l’approvazione su indicazione del collegio dei revisori. Da quell’incontro emerge che il CdA ha adottato lo schema di bilancio, predisposto dal direttore generale, senza la relazione dei revisori e nel frattempo era stata convocata l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio consuntivo 2022. Ma non è tutto: dall’incontro del 31 gennaio emerge che il collegio ha rappresentato che il risultato di esercizio positivo, così come quello dell’esercizio precedente, risentiva della mancata iscrizione in bilancio delle imposte di esercizio. Dunque, il risultato portato in assemblea non era altro che l’utile ante imposte pari a 302,66 euro e non l’utile di esercizio che sarebbe stato negativo. In soldoni 173.723,73 euro sono i 424 pagamenti da attribuire mentre 707.308,98 i 1027 incassi da attribuire mentre i debiti tributari ammontano a 488.852,83 euro che lasciavano presagire la non attendibilità delle poste di bilancio e che pertanto in mancanza di rettifiche importanti il collegio avrebbe espresso parere negativo all’approvazione del bilancio 2022, come emerge dalla documentazione. Già di recente il consigliere Celano aveva evidenziato alcune voci che non erano chiare come i crediti verso Tancredi per 233,000.00 euro. Inoltre, si legge ancora tra gli atti, il collegio chiedeva delucidazioni sui crediti iscritti verso i Comuni consorziati ed i Comuni le cui farmacie sono gestite in convenzione che risultavano appostate in parte tra le immobilizzazioni finanziarie e in parte nel circolante. A preoccupare seriamente è l’esito dell’incontro del 28 febbraio dal quale emerge che “l’attestazione dei carichi pendenti risultanti al sistema informativo dell’anagrafe tributaria presenta valori piuttosto diversi da quelli scaturenti dalla contabilità, la governance aziendale evidenziava come la stessa attestazione risultasse errata per mancato abbinamento tra i pagamenti e gli avvisi rateizzati. Il collegio dei revisori ha sollevato dubbi anche circa la decisione di attribuire la rappresentanza legale del consorzio ad un soggetto diverso, ovvero a Romeo Nesi, dal direttore generale, Francesco Sorrentino. Nel mese di marzo anche le organizzazioni sindacali di Uil e Cgil hanno chiesto delucidazioni sul bilancio del 2022 che hanno ricevuto comunicazioni non corrispondenti al vero in quanto era stato dichiarato che i revisori non rilasciavano il parere per l’approvazione, determinando un danno per l’ente. E proprio il Comune di Salerno, a dispetto di quanto dichiarato inizialmente, era a conoscenza di tutto in quanto il 19 marzo il revisore Di Lascio era stato contattato dal Comune per chiedere di comunicare i nomi dei soggetti componenti del Collegio dei Revisori dei Conti in quanto era stato comunicato ai sindaci di Capaccio, Eboli e Salerno la decisione dei revisori del Cfi di dimettersi in quanto ogni richiesta da loro avanzata era stata disattesa e dunque impossibilitati a svolgere le attività. Dimissioni avvenute il 20 marzo 2023. «Finalmente abbiamo avuto i verbali dei revisori che si sono dimessi. E dai verbali emerge quello che noi abbiamo denunciato: una situazione scabrosa dei conti del Cfi che ovviamente hanno rilevanza, anche sui bilanci dei comuni consorziati e non potrebbe essere diversamente. Quei bilanci che sono stati approvati dai soci del Cfi sono tutti quanti farlocchi, come hanno attestato anche i revisori – ha dichiarato il consigliere Roberto Celano – Addirittura ci sono bilanci che si chiudono con l’utile ante Imposte, un utile rilevante di qualche centinaio di euro, senza inserire le imposte nel bilancio stesso. Ci sono voci dell’attivo che sono poco credibili, crediti per centinaia di migliaia di euro verso enti falliti, crediti nei confronti dei Comuni che non trovano corrispondenza nell’attestazione dei Comuni stessi e oggettivamente non sono credibili. Ci sono addirittura voci nei Mastri che sono raccapriccianti tra incassi da imputare per 700 mila euro e non si comprende cosa possono essere perché gli incassi non stanno in casa stanno in banca». Per il capogruppo di Forza Italia dunque «ci sarebbe da verificare. Il nostro rammarico è che quello che stiamo facendo noi oggi avrebbero dovuto farlo i soci del Cfi che hanno l’obbligo del controllo e i verbali sono stati ottenuti soltanto a seguito di una mia richiesta. Incredibile come il Comune non si sia posto il problema delle dimissioni del collegio dei revisori dei Conti e noi siamo preoccupati ma andremo fino in fondo perché su questo va fatto chiarezza».

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