Cirielli parla già da candidato alla Regione - Le Cronache Attualità
Attualità Campania

Cirielli parla già da candidato alla Regione

Cirielli parla già da candidato alla Regione

“Il sistema clientelare messo in piedi in questi anni in Campania da De Luca va sradicato e l’eventuale terzo mandato non farebbe altro che incancrenire una situazione particolarmente pericolosa, nella nostra regione e più in generale nelle regioni del Sud”. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, a margine della conclusione della due giorni di Avellino della conferenza programmatica regionale di Fratelli d’Italia. In precedenza lo stesso Cirielli aveva annunciato di mettersi a disposizione del partito come candidato alla presidenza della Regione Campania. “Il Pd e il cosiddetto campo largo – ha aggiunto Cirielli- lavorano ad un candidato diverso da De Luca. L’idea di sostituirlo ricorda come hanno fatto in passato con Antonio Bassolino: daranno tutte le colpe degli sfracelli consumati in Campania non al Partito Democratico, ma a De Luca. Che resta un candidato comunque perdente e a me converrebbe che resti in campo”. IL CASO SALVINI “Non si tratta di dare semplice solidarietà al ministro e senatore Matteo Salvini, che peraltro, per quanto mi riguarda, la merita tutta sul piano umano. La vicenda è assai più grave. Ho subito con la mia comunità politica salernitana una persecuzione giudiziaria, come i processi alla fine hanno acclarato e mai, dico mai, mi sono permesso di dire una parola contro la magistratura che potesse rischiare di delegittimarla”. Lo dichiara l’on. Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e coordinatore della direzione nazionale di FdI. “Sono uno che, da ufficiale dei Carabinieri, ha anche rischiato la vita per difendere lo Stato e le istituzioni, che ho sempre servito con onore e disciplina, ma non si può tacere su questo atto processuale contro Salvini perché è un vero attacco alla nostra democrazia e un insulto alla Costituzione. Spero che il ministro Nordio proceda spedito verso una riforma che oramai è vitale per l’esistenza del nostro Stato e per la salvaguardia delle libere istituzioni”, conclude.