di Arturo Calabrese
Chi governa, chi ha una grande responsabilità, chi deve dare conto dei propri risultati, si sa, tende a gonfiare un po’ i numeri. C’è poi chi, in preda a manie di protagonismo e di sensazionalismo, quei numeri li legge e li stravolge per un proprio personalissimo tornaconto.
Rispetto alle parole del sindaco di Agropoli Roberto Antonio Mutalipassi non si può ancora parlare di mistificazione, ma il tempo è galantuomo. Sul suo profilo social, tra l’altro con qualche errore di distrazione, aveva annunciato un aumento dell’afflusso turistico del 15% ma i numeri sono palesi. Al prossimo dicembre, tali dati verranno snocciolati con precisione e solo si potrà dare conto della veridicità di tali dichiarazioni. Tornando alla questione, stando a quanto si legge da parte degli amministratori, ad Agropoli c’è stata un’invasione di turisti. I numeri ufficiali di PayTourist, che non possono essere smentiti, vedono la città come la Cenerentola del Cilento, il fanalino di coda del territorio, l’ultima per presenze turistiche tra le principali mete del comprensorio.
Tutto questo, nonostante i proclami, nonostante la presenza di un assessore al ramo, la cui poltrona è sempre più traballante, nonostante l’esistenza di una associazione di categoria in città che vanta gradi rapporti di collaborazione proprio con gli amministratori. Le strutture ricettive ad Agropoli ci sono e sono anche tante. In poco tempo sono aumentate di circa ottanta unità, ma non sono aumentati i turisti. Un tema, questo, che sta creando molto dibattito in città e nel merito interviene anche il già primo cittadino Adamo Coppola: «Non c’era bisogno dei dati forniti dal portale Paytourist e pubblicati in questi giorni per scoprire che la città di Agropoli risulta ultima per accoglienza turistica.
Premesso che la gestione soprattutto del periodo estivo della nostra città non è facile, le fortissime lamentale degli operatori turistici avevano anticipato questi dati – le sue parole – la lamentela maggiore, che condivido, è che il sindaco non ci ha neanche provato a fare qualcosa di concreto per migliorare. Nessuna iniziativa all’altezza, né si vede all’orizzonte un piano, un programma di miglioramento». Non manca, poi, la stoccata finale: «La nostra città rimane nel limbo, un’attesa che non finirà mai fino a quando il nostro sindaco si comporterà da infingardo. Pensandoci bene forse è stato messo lì proprio per non far niente».
L’autunno è ormai alle porte e ad Agropoli si è confermata l’assenza di grandi eventi. Al netto di alcuni concerti, organizzati da realtà private, il pubblico ha fatto ben poca cosa. L’apporto dato dall’assessore Roberto Apicella è stato prossimo allo zero, nonostante la solita esibizione nel ruolo di dj. La serata, finanziata dal comune, dedicata a Miss Italia non è bastata, nonostante l’importanza culturale della cosa.