Agropoli, turismo: città fanalino di coda nel Cilento - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Con l’arrivo di settembre è ora di archiviare l’estate, almeno quella considerata di maggior tenore turistico, e iniziare a fare qualche bilancio. È il caso, quest’ultimo, del sindaco di Agropoli Roberto Antonio Mutalipassi che sui social festeggia un incremento dell’afflusso turistico nella città.

«Il dato delle presenze turistiche nella nostra città, nell’estate 2024 ma nel complesso nei primi 8 mesi dell’anno in corso, è in continua crescita, come documentato dal portale Paytourist. Un + 15 per cento rispetto al 2023 – sono parole del sindaco che qui vengono riportate fedelmente anche con i piccoli refusi – L’apprezzamento da parte dei turisti per i servizi offerti, il decoro, la pulizia, l’accoglienza, settori sui quali continueremo ad investire, testimoniano che la visione e la progettazione che abbiamo messo in campo è quella giusta! Mentre noi facciamo i fatti, c’è chi offende e denigra chi lavora e si impegna per favorire la crescita della città».

Oltre alla punteggiatura, non mancano i soliti attacchi a cui gli amministratori agropolesi hanno abituato i cittadini e rivolti a chi osa criticare. Ci sono, però, due riflessioni. La prima è sui dati dichiarati dal sindaco. Al mese di dicembre dello scorso anno, le presenze ad Agropoli si attestavano sulle 128mila mentre quelle ad oggi, al momento di andare in stampa, sono poco più di 125mila.

Fino a dicembre tutto può succedere, certo, e per avere l’incremento detto dal sindaco dovrebbero arrivare in città oltre 20mila persone. A prescindere da questo elemento, su cui si tornerà al termine del 2024 con dati alla mano, il confronto tra Agropoli e le altre mete turistiche cilentane è per la prima impietoso e si arriva alla seconda riflessione. Ascea, Camerota, Capaccio Paestum e Castellabate surclassano, anzi stracciano Agropoli.

Stando al portale PayTourist, dove si calcola anche la tassa di soggiorno, Ascea ha avuto oltre 309mila presenze nel 2024, Camerota 643mila, la città dei templi, punto di riferimento per Agropoli sotto numerosissimi punti di vista, 506mila ed infine Castellabate 314mila. Si tratta di presenza fisiche, di turisti che hanno pernottato nei vari centri. Interessante anche il confronto con le strutture presenti.

Ad Agropoli, 125mila persone hanno soggiornato in 677 strutture alberghiere a Capaccio, famosa per i suoi tanti alberghi, la disponibilità di strutture, sicuramente più grandi di quelle agropolesi, è di 379. Castellabate ne ha 1234, Camerota 656, Ascea 424. L’analisi è semplice. Agropoli è fanalino di coda. Tra i centri costieri del Cilento, la città di Agropoli è tragicamente ultima.

Ed è questo un dato molto significativo che parla di una città non appetibile dal punto di vista turistico o, per essere più precisi, non appetibile quanto le altre. Il motivo di ciò è da rintracciarsi nella mancanza di servizi, nell’assenza di attrattive valide, di eventi che portino un turismo stabile e non di passaggio o di prossimità. Da poco più di due anni, Agropoli ha un assessore al turismo, figura assente per anni, ma ad oggi i risultati stentano, vedendo i numeri, ad arrivare.

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