di Marta Naddei
La storia si ripete. Il nome di BusItalia torna ad essere accostato a quello del Cstp in maniera sempre più insistente. Nella giornata di ieri, presso la sede di piazza Luciani dell’azienda di trasporto pubblico locale, si è tenuto un vertice con i tecnici della società partecipata del gruppo delle Ferrovie dello Stato che effettua il proprio servizio in Nord Italia. Sullo sfondo, il bando per l’affidamento dei servizi di tpl indetto dalla Regione Campania alla fine dello scorso mese di ottobre e la cui prima tappa è prevista il prossimo 10 dicembre con la fase di prequalifica delle aziende. La situazione del Cstp, stretto tra l’atteso pronunciamento del Ministero sul piano di risanamento, l’effettiva capacità di tenuta e i criteri stringenti della gara d’appalto regionale, non è certamente delle migliori. In buona sostanza, così com’è – ed alla stregua di tantissime aziende di trasporto dell’intero territorio regionale – la società pubblica di trasporto salernitana non avrebbe le carte in regola per affrontare una sfida così ardua. Ed è qui che entrerebbe in gioco BusItalia. Di fatto, è duplice la strada da percorrere: o presentarsi in associazione temporanea di imprese alla gara oppure procedere con una cessione di ramo d’azienda al colosso settentrionale dei trasporti, mettendosi così al sicuro e scindendo l’azienda in due. Più remota, invece, l’ipotesi che Cstp possa finire interamente nelle grinfie di Busitalia, venendo assorbita in toto. Il tutto, sempre in attesa che il Ministero del Lavoro dia il suo definitivo via libera al piano di risanamento aziendale, con l’ingresso del Cstp in amministrazione straordinaria. L’approssimarsi della prima scadenza ha così accelerato i tempi di ragionamento e trattativa tra le due parti e così, ieri, il collaboratore societario ed ex dg Antonio Barbarino con alcuni tecnici aziendali ha incontrato gli emissari di Busitalia. E quello di ieri, pare non essere stato nemmeno il primo incontro, dopo i primi che hanno riguardato aspetti più strettamente societari. Nel summit di ieri, infatti, dovrebbero essere stati analizzati nel dettaglio i numeri del Cstp – a partire da quello dei dipendenti – lo stato dell’arte del parco mezzi e l’organizzazione attuale del servizio – sia a livello urbano che provinciale. Insomma, una sorta di planning per riuscire a far arrivare, in un modo o nell’altro, la storica azienda salernitana pronta all’appuntamento con le gare per l’affidamento del servizio (un appalto che avrà una durata di nove anni). Presto, dunque, dovrebbe essere trovata la quadratura del cerchio e il Cstp potrebbe dire addio alla crisi che l’ha investito dal 2011.