Simone Valiante: "Autonomia Differenziata è fuffa" - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Fine settimana di festa quello scorso a Cuccaro Vetere, dove si è tenuto il 42esimo Palio del Ciuccio, il primo dopo il ritorno alla guida del paese del sindaco, neo rieletto, Simone Valiante.

Il primo cittadino del comune cilentano parla della storia e delle tradizioni del suo borgo, ma anche di temi politici nazionali, anche sulla scorta della sua esperienza di parlamentare della Repubblica Italiana eletto nelle file del Partito Democratico, quando il Pd era una realtà molto forte nonché organo di governo. “L’Autonomia Differenziata non si farà – le sue parole – è una riforma caotica voluta da un solo partito della maggioranza, solo fuffa. Sono d’accordo, invece, sul campo largo che potrebbe aprire al centrosinistra la possibilità di governare. Pd, Movimento 5 Stelle, Renzi e Calenda possono stare insieme e non bisogna mettere veti. A destra lo fanno e non disdegnano anche micro forze politiche che nei collegi uninominali possono portare un valore aggiunto fondamentale”.

Cosa vuol dire tornare a fare il sindaco dopo tanti anni?

“Mi sono messo subito a lavorare. Ho una squadra molto unita che mi sta dando una grande mano e ho trovato una comunità che ha tanto entusiasmo. Sono loro che mi stanno supportando e non il contrario. C’è una fetta della popolazione molto giovane che ha ripreso in mano le attività del Forum e l’amministrazione è vivace. La vita di queste comunità e la vita pubblica non sono come quelle amministrative in generale, anche quella associativa, ad esempio, è fatta solo di volontariato, quindi gran parte dipende dall’entusiasmo delle persone. Ho notato con un estremo piacere in questi due mesi c’è stato tanto entusiasmo intorno al lavoro”.

A tal proposito, è tornato l’appuntamento col Palio del Ciuccio…

“È una tradizione che ripercorre la storia di questo territorio, un territorio agricolo che ha costruito intorno all’agricoltura la sussistenza di tante famiglie, la prima economia rurale. L’asino è stato il simbolo della nostra civiltà contadina, è stato un compagno di lavoro e di vita per tantissimi contadini ed è stata anche l’unico mezzo che si utilizzava prima della meccanizzazione per supportare il contadino nel duro lavoro agricolo dei campi. È un simbolo che per noi rappresenta una civiltà che deve essere salvaguardata nel rispetto della storia. Oltre a questo aspetto, però, l’asino ha anche un significato molto importante: esso viene impiegato nella terapia per curare alcune patologie, in particolare quelle comportamentali o psichiche di tanti ragazzi grazie alla sua particolare sensibilità nei confronti ad esempio dei bambini. L’asino è un animale attuale e non solo della tradizione. Per questi motivi voglio provare a tutelarlo. La gara, il palio, la manifestazione non sono soltanto un qualcosa per cui sfidarsi, certo c’è anche il lato ludico, frivolo e scanzonato, ma è soprattutto un momento di unione della comunità. Ho visto uno spirito di unione davvero soddisfacente nei giorni che hanno preceduto l’evento e che hanno visto impegnati tanti cittadini di Cuccaro”.

Domanda squisitamente politica: autonomia differenziata?

“Sono contrario. Ho preso questa posizione perché è una riforma assolutamente caotica ed è stata fatta per accontentare un partito politico in nome di un regionalismo spinto. Lo abbiamo capito: in questo Paese non è ha funzionato già dalla riforma del Titolo V del 2001. È una riforma confusa perché non si può costruire un progetto autonomistico avendo due Italia ancora fortemente divise, ma soprattutto non avendo i Lep. I livelli essenziali di prestazione, che dovrebbero esserci e che dovrebbero essere poi l’elemento di riequilibrio di questa riforma. Se non ci sono i Lep, come si va a fare una riforma autonomistica? Quindi in realtà è molta fuffa. Per quanto mi riguarda è un caos istituzionale che rischia di creare ulteriori disagi. A mio avviso la riforma dell’Autonomia Differenziata non si attuerà proprio per queste ragioni e cioè perché non ci sono i Lep e perché è più un caos istituzionale che si aggiunge ad una riforma sbagliata. La vera riforma poteva essere ridiscutere il ruolo delle autonomie a 360 gradi a partire dal ruolo dei comuni, non fare una riforma per accontentare una parte politica che doveva vendersi un simbolo di battaglia”.

Campo largo tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Renzi, Calenda: cosa ne pensa?

“Sono d’accordo e non bisogna mettere veti. Anche se Renzi non gode di grande popolarità, cosa nota, credo in un centrosinistra più largo possibile. Il centrodestra, giusto per citare un esempio, non ha mai lesinato rispetto alla possibilità di allargare il proprio campo a favore anche di forze minuscole che portano un valore aggiunto. Si pensi ai collegi uninominali che si giocano su piccole percentuali dove può esserci un’alleanza riformista”.