di Alessandro Turchi,
Presidente di Salerno Migliore Diventare un luogo in cui le reti e i servizi tradizionali siano resi più efficienti con l’uso di soluzioni digitali a beneficio dei cittadini e delle imprese, servizi di mobilità in sharing, utilizzo di piattaforme di booking regionale. Queste alcune delle caratteristiche delle “città intelligenti”, secondo lo Smart City 2024 dell’Institute of Management Development, la classifica che ogni due anni viene pubblicata dalla Ernst & Young sui centri urbani italiani più hi-tech. Un elenco basato su ben 470 indicatori e che vede quest’anno Zurigo al primo posto mondiale con Bologna leader delle città italiane, ma 78 esima nella classifica globale. Parliamo di città progredite, che hanno infrastrutture di rete e sensori per rilevare informazioni, banda larga e servizi digitali, città che danno priorità alla sicurezza, alle infrastrutture di trasporto efficienti, alla mobilità sostenibile. Parliamo di luoghi in cui sia prevista una degna offerta culturale, con iniziative per il tempo libero, piattaforme digitali per la fruizione dei servizi. Ma facciamo riferimento anche alle opportunità di lavoro, di formazione, di fare impresa, il tutto “condito” dalla trasparenza e dalla partecipazione dei cittadini alle decisioni, con alta efficienza della pubblica amministrazione. Insomma, amare la propria città, immaginare di migliorarla e di dare ai cittadini un luogo degno di essere vissuto, non ha a che fare solo con la pulizia delle strade o con la manutenzione delle fontane e delle aiuole, ha a che fare anche con obiettivi di elevato spessore. Ma per perseguire questi obiettivi si deve partire da una base di partenza, da un “minimo sindacale” accettabile. Noi vogliamo che Salerno raggiunga quel minimo sindacale necessario per uno sviluppo degno, vogliamo una programmazione cittadina più attenta alla tecnologia, all’innovazione e ai servizi di qualità per i nostri concittadini. Ma troppo spesso ci troviamo a visionare immagini di abbandono, con un lungomare degradato, le fontane che non zampillano, le erbacce sui marciapiedi anche in centro, i problemi legati agli scarafaggi e ad un traffico micidiale. Ricordiamoci che la modernizzazione va di pari passo con l’efficienza, che a sua volta è trampolino di lancio di un turismo di qualità, con occasioni e nuove opportunità, anche creative, che invoglino i visitatori a venire nella nostra città. E’ necessario un salto di qualità forte, un salto che deve essere nella vision prima ancora che nelle chiacchiere di una classe politica cittadina troppo spesso assuefatta al tran tran. Un salto di qualità indispensabile che Salerno deve mettere in cantiere, con una pianificazione che faccia della modernità e della innovazione l’asse portante del nuovo percorso, che dovrà passare dalla riorganizzazione dei servizi pubblici alla capacità di mettere in relazione le infrastrutture materiali con il capitale umano, con lo sviluppo intellettuale e sociale, grazie alle nuove tecnologie della comunicazione e ad un ambiente che sappia avvalersi di un surplus di efficienza energetica, di servizi pubblici funzionali e di una mobilità sostenibile. Questa è la città che noi vogliamo vedere domani, una città intelligente, con una governance più trasparente, con efficienza energetica e tecnologie pulite per migliorare la qualità e lo stile di vita dei residenti, ma anche con la riqualificazione in senso ambientale di altre aree della città, magari lasciando spazio creativo ai giovani o, ancora, investendo nelle innovazioni intelligenti. Se siamo una città votata al turismo (non ci manca l’attrattività di luoghi incantevoli) dobbiamo ricordare che questo settore si nutre di coerenza, di attrattività di servizi, di una poderosa offerta online. I viaggiatori, spesso internazionali, oramai studiano, pianificano, prenotano, su apposite piattaforme legate ai vari siti di interesse, non si muovono più per caso, ma confrontano, anche utilizzando i profili social dei comuni. E giudicano. In questa ottica crediamo che la gestione dei rifiuti, aspetto critico, l’efficienza dei nostri trasporti pubblici, oggi decisamente scadente, la qualità dell’aria, condizionata da un traffico esasperato, la partecipazione dei cittadini, oggi oramai rassegnati, siano elementi chiave per il salto di livello. Diamoci da fare.