Ultima replica di una tragica rappresentazione della “Metamorfosi del Male”. Già andata in scena tra le mura della Casa Circondariale di Salerno. Quest’ultimo è il peggior Governo di un più che sessantennale mortifero Regime. Quello di Tajani -Turco – Meloni – Salvini – Conte – Travaglio. Il Governo della tortura e della morte per pena, di una pena di morte illegale, nascosta, strisciante, clandestina, quotidianamente perpetrata nelle infami carceri italiane.L’inviato, che recita la parte da protagonista a Fuorni, si tratta del sottosegretario ai Trasporti Tullio Ferrante di Forza Italia. Onesto burocrate, financo una brava persona direi, pedissequo esecutore di una volontà governativa, di una certezza della pena anziché di quella del diritto, della presunta resa dello stato piuttosto che della centralità dello stato di diritto. Direi per questo banale, di una “banalità del male” disarmante, persino nei modi di dire, di fare. Forse ancor’che inconsapevole, pur tuttavia il maligno in genere non si manifesta con i connotati classici, poiché preferisce mimetizzarsi nei panni di una persona banale, innocua, ordinaria, appunto superficiale.Quasi in contemporanea il dibattito in sede di conversione alla Camera del “Dl carceri”. La proposta del Governo del Ministro Nordio, che contempla una serie di norme, nulla però per contrastare l’affollamento nelle torride celle e per scongiurare i suicidi arrivati a 64 tra i detenuti e 7 agenti della penitenziaria dall’inizio dell’anno. La parola sovraffollamento è ignorata, rigorosamente vietata dal testo che vuole (Sic!) umanizzare le carceri, nonostante e le continue raccomandazioni del Consiglio d’Europa di non superare il 90%. Queste immediatamente ottemperate già in U.K. dal Governo Conservatore di Rishi Sunak. Qui invece come “criminali professionali” non intervengono per scongiurare il 130% di sovraffollamento. Ma prevedono l’assunzione di 500 agenti prima e poi altrettanti successivamente, mica da subito facendo scorrere le graduatorie, ma a babbo morto i primi nel 2025 e i secondi nel 2026, affronte (Sic!) di una pianta organica sotto di 18 Mila unità per custodire 14 mila detenuti in più di quelli previsti dai posti legali. Si usa uno strumento come il Decreto legge che prevede i prerequisiti di necessità e urgenza, un provvedimento vuoto, che inserisce delle norme le quali nulla hanno a che vedere con necessità e urgenza.Mentre nel frattempo nelle stesse ore a Salerno si consuma l’ennesima tragedia, nel bagno del Palazzo di Giustizia un detenuto ricevuto dal Giudice un provvedimento di custodia cautelare in carcere, decide di togliersi la vita mediante una rudimentale disperata, drammatica impiccagione con i lacci delle sue scarpe. L’uomo, Luca 48 anni in attesa di giudizio preferisce la morte per pena, anziché iniziare una tortura dolorosa e straziante della detenzione preventiva. Per carità di Dio, se ne avete ancora uno, fermatevi!La riflessione della filosofa Hannah Arendt quale strumento di consapevolezza della lotta politica e sociale, diventa particolarmente illuminante da questo frammento di una sua lettera: *Il mio parere è che il male non sia mai radicale, che sia solo estremo, e che non possieda né profondità né dimensione demoniaca. Esso può invadere tutto e devastare il mondo intero… È qui la sua banalità”. Questi sono buoni a nulla, per questo capaci di tutto, ma proprio di tutto. Una banalità del male e la sua metamorfosi, diventano da tempo oramai strage del diritto e dei diritti, quindi strage di popolo e di popoli fuori e dentro le carceri.
Donato Salzano