Fuochi d’artificio a Salerno, Tringali: “Le Forze dell’Ordine non controllano” - Le Cronache Ultimora
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Fuochi d’artificio a Salerno, Tringali: “Le Forze dell’Ordine non controllano”

Fuochi d’artificio a Salerno, Tringali: “Le Forze dell’Ordine non controllano”

Da un lato chi scarica le responsabilità sugli altri e dall’altro chi opera, in modo silenzioso ma attento e puntuale per risolvere i problemi. E tra le tante problematiche che oggi attanagliano la città di Salerno sicuramente l’assenza di controlli circa l’utilizzo improprio dei fuochi d’artificio che quasi ogni sera “fanno compagnia” ai cittadini, nel silenzio generale dell’amministrazione.

 

E non potrebbe essere diversamente considerato l’atteggiamento dell’assessore alla Sicurezza Claudio Tringali che si è limitato a scaricare la responsabilità sulle forze dell’Ordine, accusando loro di non aver dato risposte rispetto alla richiesta di maggiori controlli per contrastare il fenomeno. Tringali, assessore alla Sicurezza, ha infatti fatto sapere di aver sollecitato Questore, il comandante dei Carabinieri e la Guardia di Finanza per effettuare dei controlli ma di essere ancora in attesa di risposte. Lo scrive Le Cronache consultabile on line

«I Fuochi d’artificio sono vietati, non c’è bisogno di un regolamento, esiste il codice penale e il controllo è demandato alle forze dell’Ordine. Io personalmente ho richiesto il controllo al Questore, al comandante dell’Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza chiedendo che venisse effettuato un controllo stabilendo la legalità ma finora non ho avuto alcuna risposta», ha detto l’ex magistrato. A lavorare in silenzio per ripristinare la legalità i consiglieri Catello Lambiase del Movimento 5 Stelle e Rino Avella del Psi confermando che la questione sarà presto affrontata in commissione e la discussione potrebbe arrivare anche in consiglio comunale.

«La legalità va anteposta sempre e comunque, se sparare i fuochi è una cosa che necessita di una serie di sopralluoghi da parte dei Vigili del Fuoco, di permessi da parte della Questura deve essere fatto rispettare sempre – ha detto il consigliere Lambiase – Non è possibile che in questa città ci siano delle zone franche, ma soprattutto mi piace rimarcare che qualche volta queste battaglie partono dal basso, sono tanti i cittadini che lamentano questo fenomeno, pericoloso in quanto rischia di provocare incendi soprattutto in questo periodo estivo.

E’ interessante notare come questa sia una campagna mediatica partita dai cittadini e noi consiglieri comunali abbiamo questo ruolo: prendere le loro istanze e portarle all’attenzione del sindaco. In questo modo possiamo creare una sorta di modello: se a Salerno ci sono cose non vanno le persone possono farsi ascoltare in modo serio e la politica deve intervenire».

Il consigliere pentastellato parla di una «battaglia di legalità» che deve essere portata avanti anche in consiglio comunale. «Non possiamo sostituirci alle forze dell’ordine, il nostro compito è avanzare proposte e sinceramente non credo che il Questore non abbia dato risposte, ragion per cui in consiglio porteremo una mozione per chiedere al sindaco di portare nelle sedi opportune questa vicenda – ha aggiunto Lambiase – È una battaglia da portare ai massimi livelli per dimostrare che certi atteggiamenti non sono tollerabili e anche se sono piccole cose sono l’esempio che a Salerno la società civile può incidere».

A chiedere di regolamentare il fenomeno dei fuochi pirotecnici il consigliere Rino Avella, eletto in quota Psi e a capo della commissione Sport. «Per effettuare l’accensione dei fuochi d’artificio occorre ottenere infatti ottenere una autorizzazione ai sensi dell’Art. 57 Tulps rilasciata dall’autorità locale di pubblica sicurezza. Purtroppo a Salerno sta dilagando questa abitudine.

Ormai si sparano fuochi ogni sera, specialmente a mezzanotte, per festeggiare perlopiù compleanni – ha detto Avella – La questione attiene la sicurezza ed è stata affrontata in sede di Commissione Consiliare. La nostra è una azione di stimolo affinché si realizzino azioni di sensibilizzazione per contrastare il fenomeno, congiuntamente ad azioni repressive»

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