di Erika Noschese
Infermiere del pronto soccorso in malattia bambino mentre è di turno sul 118. Ancora uno scandalo si abbatte sull’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona di Salerno. Stando a quanto denunciato infatti un infermiere, nipote del responsabile del Sitra, aveva inviato all’azienda Ruggi la malattia in quanto era necessario prestare assistenza al figlio, in quei giorni ammalato. Dunque il Ruggi ha dovuto contattare un sostituto. E dopo qualche giorno l’amara sorpresa: l’infermiere in malattia, sabato mattina, era di turno con il 118. Si è infatti presentato in pronto soccorso con la divisa dell’associazione lasciando il paziente e scambiando qualche chiacchiera con i colleghi, incurante del reato commesso. La vicenda chiaramente non è passata inosservata: il Collaboratore Professionale Sanitario Esperto ha inviato una lettera di chiarimenti ai vertici del Ruggi e al dottor Longanella segnalando proprio che lo scorso 6 luglio alle 8 è stata segnalata la presenza al triage di P.S, infermiere in servizio al Ruggi che accompagnava nelle vesti di operatore 118 un paziente in pronto soccorso mentre risultava assente per dichiarata malattia bambino nei giorni precedenti, sostituendo il dipendente chiedendo straordinari ad un collega. «Vi segnalo che nella medesima giornata il dipendente in questione mi ha contattato privatamente sul cellulare minacciandomi con frasi del tipo “Vi faccio la guerra, mi sotterro” ed utilizzando termini irrispettosi e denigratori verso la mia persona», ha scritto il responsabile annunciando provvedimenti immediati. Sulla vicenda, al momento, vige il silenzio da parte dei vertici dell’azienda Ruggi. Nel frattempo, proprio nei giorni scorsi il dottor Longanella avrebbe effettuato un “blitz” in infermieria per accertarsi del corretto svolgimento delle attività, rifiutando però le richieste di alcuni infermieri di entrare in zone specifiche del Ruggi dove oggi si registrano i maggiori disagi e disservizi. Intanto, continuano le indagini dei Nas sulla mancata presenza fisica di alcuni pazienti che risultavano essere in pronto soccorso con visite lampo. Nei giorni scorsi gli uomini del Nas avrebbero convocato la persona che ha scelto di denunciare tutto per avere un quadro più completo della situazione. La maggior parte degli infermieri in servizio in quei giorni e in quella fascia oraria sono stati già ascoltati. Per il momento, solo una persona avrebbe confermato che l’utente non era fisicamente presente in pronto soccorso e ha già avuto un provvedimento disciplinare da parte dei vertici dell’azienda ospedaliera universitaria.