di Michelangelo Russo
Esattamente nel giugno dell’anno scorso il Governatore della Regione annunziava soddisfatto l’accordo di cessione in uso del Vecchio Tribunale con il Demanio, proprietario del palazzo, a favore della Regione. Benissimo! La gravità della cessione veniva giustificata con le motivazioni di alto profilo culturale delle destinazioni d’uso dell’edificio storico che la Regione si impegnava a realizzare. L’enfasi solita degli annunci del Governatore e dell’equipe di contorno evidenziava, come cosa immediatamente concreta, il ritorno dell’Università a Salerno. In che modo? Con la sede del Rettorato, e con le aule per la scuola di specializzazione giuridica post-laurea. Il popolo è stato portato a credere che il vecchio edificio si animerà con la presenza di tantissimi giovani, con buona pace dell’Ordine degli Avvocati, che monteranno le antiche aule di rappresentanza, e dei Giudici, che vedranno rispettate le tradizioni di destinazione delle aule di udienza all’antica funzione, comunque, dell’esercizio delle arti giuridiche. Anzi, c’è di meglio. L’Associazione Magistrati avrà qualcosa in più. Nientemeno che una stanza tutta dedicata all’attività dell’Associazione Magistrati. E così sono tutti contenti. L’Università, perché con il Rettore, anziché vedere dal balcone del Rettorato di Fisciano la montagna di Calvanico, potrà sbirciare addirittura il mare affacciandosi su Corso Garibaldi, e scendere a Corso Emanuele a prendere il caffè. L’Ordine degli Avvocati si mantiene la biblioteca e l’aula magna, con gli affreschi di Cicerone che arringa Catilina e Salomone in veste di giudice monocratico. I Giudici, che potranno fare bella figura se chiamati a fare qualche lezione al folto pubblico di studenti specializzandi. E, infine, il popolo salernitano, reso giulivo dall’annunzio che promette, ancora una volta, di fare Salerno “più superba e più grande di pria” (viva sempre Petrolini!). E adesso vediamo come stanno invece le cose. Il Rettorato non ha bisogno di una sede di rappresentanza, perché il Rettore non ci verrà mai, con tutta probabilità. Un Rettorato è un insieme di uffici a stretto contatto quotidiano con il Rettore. Per non parlare del corpo insegnanti, che non possono farsi 15 km di traffico per interpellare su cose urgenti il Rettore. Che deve stare a portata di mano. Quanto alla Scuola di specializzazione post-laurea, che pure ha avuto il plauso di parecchi magistrati per il suo insediamento nel Vecchio Tribunale, tutti parlano, ma nessuno pare che sappia la verità dei fatti. La Scuola di specializzazione post-laurea dell’Università di Salerno in materie giuridiche ha attualmente solo 9 iscritti. Lo ripeto a numero arabo: 9! E non c’è speranza che il numero arrivi, in futuro, a riempire non dico una sola aula, ma anche un semplice sgabuzzino. La ragione di un deserto simile di studenti sta nel fatto che la Scuola di specializzazione ha perso importanza dopo la riforma, di alcuni anni fa, che ha equiparato il tirocinio dei laureati in legge presso i magistrati dei Tribunali, della durata di diciotto mesi, a quel titolo di specializzazione che si conseguiva dopo due anni di frequenza presso la Scuola di Perfezionamento curata dalle Università. Sicché l’annunzio roboante dell’equipe governatoriale, e accessori, è un’ennesima bontade per creduloni. Sta di fatto che il vero destino del Vecchio Tribunale è quello di set cinematografico per la serie “L’Avvocato Malinconico”, che durerà, ormai si prevede, più del Trono di Spade. Forse intendeva questo, il Governatore De Luca, quando ha detto che nello storico edificio del 1939 dell’architetto Guerra vi sarà anche un vasto spazio dedicato alla Cultura?