Il dramma dell’alluvione del 1954 in una frase di papa Francesco, quella che l’Arcivescovo di Salerno monsignor Luigi Moretti ha pronunciato ieri mattina durante la messa solenne di commemorazione di quella tragica notte di9 60 anni fa. In occasione del 60° anniversario dell’alluvione che ha colpito Salerno e la Costiera Amalfitana, il capoluogo salernitano ha ospitato una serie di iniziative per ricordare quei tragici 25 e 26 ottobre 1954. Nella affollata chiesa dell’Annunziata, luogo simbolo della tragedia, il vescovo Moretti ha presieduto la messa mattutina prendendo in prestito nell’omelia una frase di Papa Francesco «Dio perdona sempre, gli uomini qualche volta, la natura mai». Nella sagrestia della chiesa, riaperta al pubblico pochi mesi or sono, è stata allestita una mostra fotografica con le immagini storiche della sciagura. Dalle ore 10, nel cortile della Sede dell’Informagiovani di fronte all’Annunziata, è stato allestito uno stand per l’annullo speciale di cartoline commemorative, con il timbro creato dall’Associazione salernitana di filatelia e numismatica. Nei locali superiori, dalle 11.30, l’incontro commemorativo svoltosi alla presenza di numerosi volontari della Protezione Civile, ha visto ospite Padre Candido Gallo, Cappellano dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona che, nei giorni della tragedia, ha prestato i primi soccorsi medici e spirituali diventandone nel tempo testimone e narratore. Nelle emozionate parole del cappuccino si sono potute evincere le enormi proporzioni dell’alluvione, il caos imperante nella zona colpita, la ricerca di morti e feriti disseminati ovunque. Tra gli interventi quello di Augusto De Pascale, Consigliere del Comune di Salerno delegato alla Protezione Civile, polemico nei confronti dell’ordine dei Geologi lamentanti l’assenza di fondi e di un adeguato monitoraggio del territorio.«Il Comune di Salerno già dal 2008 si è dato un piano di Protezione Civile tra i migliori in Italia», ha tenuto a sottolineare De Pascale nel suo intervento, ponendo l’accento su come il comune salernitano sia diventato in pochi anni un modello d’esempio e di consulenza per la formazione di nuovi centri di volontariato. Presente al tavolo dei lavori anche il vicesindaco di Salerno Eva Avossa, particolarmente emozionato dai racconti e dalla testimonianza di Padre Candido. Michele Amoruso
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