Una città che riparta dalla riscoperta e dalla valorizzazione del suo rapporto – secolare, inscindibile – con l’acqua. Giovanni Cocca candidato a sindaco di Sarno, sostenuto da cinque liste di centro-destra e civiche, non ha dubbi su quanto questa risorsa possa rappresentare per il futuro della città. Cosa intende, precisamente? “Creeremo innanzitutto un museo dell’acqua e recupereremo il lavatoio di Corso Vittorio Emanuele, l’ultimo rimasto sul nostro territorio. Avvieremo inoltre un progetto di valorizzazione dei corsi d’acqua: Rio Foce, Rio Palazzo e Rio Santa Marina. Intollerabile che ancora oggi vi siano scarichi inquinanti anche in pieno centro. Avvieremo un censimento di queste condotte e premeremo con forza perché si realizzi un servizio primario qual è quello delle fognature. Non con ridicoli interventi preelettorali dopo dieci anni di letargo totale, ma con piani integrati che mettano in sicurezza i nostri corsi d’acqua, facendone una risorsa anche in chiave naturalistica e turistica”. “La rete fognaria – aggiunge Giovanni Cocca – in dieci anni di amministrazione e con la filiera istituzionale di cui tanto si vantano, poteva essere completata. Sono invece riusciti a realizzarne qualche centinaio di metri solo in campagna elettorale. Valorizzeremo i nostri corsi d’acqua in ogni modo anche coinvolgendo associazioni e comitati locali” “Abbiamo tante altre idee che spaziano anche sul fronte delle manifestazioni e delle iniziative culturali – spiega Cocca – giacché vogliamo che si prenda sempre più consapevolezza da un lato della grande fortuna, mai sfruttata e tutelata, che la natura alla nostra città. Dall’altra all’importanza inestimabile di questa risorsa per Sarno e per l’intero pianeta. Vogliamo fare di Sarno la capitale dell’acqua: il luogo dove periodicamente se ne discute e ci si confronta. Penso a concorsi tematici nelle scuole, ma anche a festival che spazino dal cinema, all’arte, alla letteratura. Sempre, rigorosamente, con al centro l’acqua. Sarno diventerà davvero, concretamente, la città dell’acqua”. Ma i programmi e le idee sul tema-acqua, non si fermano qui. “Non tralasciamo il tema “portafogli” dei cittadini – conclude il candidato a sindaco – Sarno è una città ricca d’acqua, che rifornisce acqua a tante città campane, ma che paga questa risorsa a peso d’oro. Bisogna rinegoziare le tariffe mettendo sul tavolo anche le conseguenze che la città paga con le captazioni. Il fenomeno della subsidenza costringe a continui e onerosi interventi manutentivi, oltre che, addirittura, a pericoli. Occorre mettere in discussione il ruolo della Gori Spa in qualità di soggetto gestore senza a alcun timore e ripensare ad una gestione diversa del ciclo integrato delle acque che metta al centro il cittadino e la salvaguardia di un bene tanto prezioso all’umanità. Inoltre, occorre valutare tutti i percorsi alternativi oggi previsti e consentiti dalla lAegge, compreso un ritorno alla gestione pubblica del servizio. C’è un referendum del 2011 che è rimasto lettera morta, e col quale i cittadini hanno con forza rivendicato che questo bene essenziale resti pubblico. Noi siamo per l’acqua pubblica, senza se e senza ma. Non abbiamo compromessi elettorali che condizionino le nostre idee e i nostri programmi”.
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