di Erika Noschese
Il vice premier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini farà tappa a Salerno. L’appuntamento è per lunedì alle ore 16.30 al Polo Nautico al Lungomare Colombo a Salerno. Un appuntamento che ha l’obiettivo di far conoscere i candidati al Parlamento Europeo e tra questi vi è anche il consigliere comunale di Salerno Dante Santoro, conosciuto per il suo “Fiato sul Collo”. Dante Santoro, candidato al Parlamento Europeo con la Lega. Perchè la scelta di scendere in campo? «La scelta è nata dal governo, dal vertice del partito che mi ha voluto chiedere una disponibilità e io non ho potuto che rispondere affermativamente in primis perché vedo l’esigenza di rafforzare una filiera istituzionale sul territorio salernitano, e non solo, verso il governo e con questa candidatura posso garantire questo rapporto osmotico tra il territorio e i nostri rappresentanti di governo. Poi sicuramente penso che con il metodo e la perseveranza che abbiamo dimostrato ai cittadini in questi anni in ambito locale, esportando anche sul nostro Europarlamento, potremmo fare cose importante. La mia battaglia, ormai lo sto ripetendo anche ali incontri sui vari territori, sarà quella di far conoscere le opportunità infinite che ci sono con i fondi europei che però non sono esplorati in gran parte, specialmente nei nostri territori, e istituire una grande scuola per gli Europrogettisti perchè mancano le figure professionali per intercettare i fondi europei e questo è importante che si faccia. Col nostro fiato sul collo, riusciremo anche in questo». Come avvicinare i giovani ad un’istituzione apparentemente così lontana? «I giovani vanno avvicinati non utilizzando i codici e i linguaggi che la vecchia politica – e anche la politica dei ragazzi immagini – usano. Anche questi dibattiti in cui si usa un vocabolario di neologismi, sovranismo non porta a nulla; noi dobbiamo parlare di problemi veri, di esigenze vere, proposte; io non mi omologo a queste proposte e porto in Parlamento Europeo la loro esigenza con proposte concrete. Alcune proposte le abbiamo già sviscerate; sicuramente lavoriamo per la valorizzazione del Made in Italy; faremo in modo che la transizione ecologica non diventi un salasso mascherato a favore delle lobby; tutelare l’agroalimentare italiano e portare avanti le istanze sulla sicurezza e la tutela dei confini. L’Unione Europea deve essere un’unione e non una disintegrazione dell’identità, anzi. Il discorso è molto compatibile, andando da soci alla pari e fondatori e dobbiamo valorizzare ancora di più quello che è la filiera italiana nell’agroalimentare, nell’industria e nell’eccellenza anche tutelandoci da norme Europee che sono confliggenti con i nostri interessi. Anzi, dobbiamo essere bravi proprio a rivendicare e tutelare le leadership e le eccellenze che l’Italia ha in Europa e che le norme europee provano a smantellare». Qual è la sua idea di Europa? «La mia idea di Europa è di un’unione vera in cui gli Stati siano soci alla pari, non concorrenti sleali, soprattutto verso l’Italia perché contiamo invidie o interessi configgenti, divergenti sui quali non veniamo tutelati dagli altri Paesi. L’Unione Europea deve essere un valore aggiunto, non un freno per il nostro sviluppo». Appello al voto: perchè scegliere Lega? Perchè votare per lei? «La mia candidatura rappresenta un’esperienza che viene dal territorio, un patto generazionale che ha portato risultati in una comunità come Salerno. Con lo stesso approccio proattivo e concreto puntiamo a dare una filiera istituzionale che parte da Salerno, passa per Roma e arriva a Bruxelles. Un impegno preso anche sulla base della conoscenza delle opportunità che l’Unione Europea può portare. Io ho chiesto l’impegno di tutta la lista sul fronte dell’europrogettazione».