di Marco De Martino
SALERNO – Seconda udienza con risvolti importanti quella svoltasi ieri in uno studio legale di Roma, tra gli avvocati di Boulaye Dia ed il pool del club granata in merito all’esposto presentato al Collegio Arbitrale dalla Salernitana circa il comportamento dell’attaccante senegalese, il quale si sarebbe rifiutato di entrare in campo a pochi minuti dal termine di Udinese-Salernitana. Per cinque ore, al cospetto del presidente del Collegio Arbitrale Fumagalli e degli arbitri Macrì ed Auletta, è andata avanti la discussione di Chiacchio, Sica e Fimmanò, i tre legali che hanno supportato la tesi della società del presidente Danilo Iervolino, e della coppia Gallavotti-La Porta, difensori di Boulaye Dia. Sono intervenuti, in qualità di testimoni, l’ex allenatore della Salernitana Fabio Liverani, all’epoca allenatore della squadra granata e protagonista diretto della vicenda . Il tecnico è stato ascoltato dopo che nella prima tornata lo scorso 30 aprile non si era presentato. Ovviamente Liverani ha ribadito la tesi da cui è scaturita la causa, ovvero il comportamento poco professionale tenuto da Dia nei suoi confronti non solo nel match di Udine ma anche in quello di Milano contro l’Inter, quando uscì dal campo senza salutarlo.. Per quanto riguarda la difesa di Dia, i legali del senegalese hanno chiamato a loro supporto due calciatori granata, ovvero Costil e Lassana Coulibaly i quali avrebbero ammorbidito la posizione del compagno di squadra. La querelle, dunque, è destinata a proseguire almeno per tutto il mese di maggio, con almeno un altro paio di udienze che dovranno essere svolte per fare luce su tutti gli aspetti della vicenda e far sì che il Collegio Arbitrale possa emettere una equa sentenza. E’ dunque definitivamente naufragata la possibilità di una transazione tra le parti per chiudere bonariamente ed in largo anticipo la querelle. La Salernitana resta ferma sulla richiesta della decurtazione dello stipendio dell’attaccante del 50% e di una multa di 20 milioni di euro. Dal canto suo l’attaccante si è detto totalmente estraneo alla vicenda, come riportato nelle dichiarazioni rilasciate al quotidiano francese ‘L’Equipe’ e che gli costarono un’altra multa salata: «Non mi sono mai rifiutato di entrare. Al minuto 80 il mister (Fabio Liverani nda) mi ha chiesto di andare a scaldarmi. Io ho scosso la testa, non pensavo che sarei entrato perché prima di quel momento non mi ero mai scaldato. Lui ha visto questo gesto e immediatamente mi ha detto “siediti” e ha mandato un altro ragazzo a scaldarsi. Poi abbiamo parlato nello spogliatoio. Mi disse che era una cosa che doveva rimanere fra di noi. Poi è andato in conferenza e ha detto tutto. Ma io non mi sono mai rifiutato di entrare, ho persino dei testimoni, dei compagni di squadra (Costil e Coulibaly nda), pronti a confermarlo». Il termine fissato dal Collegio Arbitrale per il lodo è il 30 giugno prossimo.